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Volpini e la sua coalizione per la sanità pubblica: “Aderiamo all’appello dei sanitari”

Volpini e la sua coalizione per la sanità pubblica: “Aderiamo all’appello dei sanitari”

Il candidato sindaco del centrosinistra sottoscrive il documento “Marche: la salute che vorremmo” per una sanità pubblica più equa e innovativa

SENIGALLIA – Se c’è qualcosa che questo virus ci ha insegnato è sicuramente che la sanità deve essere pubblica, territoriale, accessibile a tutti, ben organizzata, garantire cure gratuite e dignitose. Per questo il candidato Sindaco Fabrizio Volpini insieme a tutta la coalizione sottoscrive il documento “Marche: la salute che vorremmo” con cui un gruppo di professionisti del settore sanitario della regione Marche lancia un appello alla politica per salvaguardare la sanità pubblica.

Volpini aderisce al documento non solo perché ne condivide i valori e principi ma perché in esso si rispecchia, rivede la propria idea di sanità e tutto il proprio impegno politico e personale come medico e come uomo di centrosinistra.

Dieci sono i punti in cui si articola il documento e che sintetizzano i valori e le priorità che la sanità deve perseguire, tra cui: prevenzione, tutela delle fragilità, medicina del territorio, medicina dell’emergenza, risorse umane.

Se oggi la sanità fosse centrata sui principi della prevenzione e della territorialità, due concetti fondanti del documento, sicuramente sarebbe più efficiente e capace di ridurre le ospedalizzazioni dei pazienti. Il problema di salute in questo modo viene affrontato prima a casa o nell’area più vicina al proprio domicilio: un nuovo modo di vedere la sanità capace di farci risparmiare tempo, denaro e soprattutto salute.

Il potenziamento dello screening dei tumori, della salute negli ambienti di lavoro, della sicurezza ambientale e di quella alimentare, ad esempio, insieme ad una erogazione territoriale dei servizi sono presupposti imprescindibili per la sanità del futuro. Una nuova organizzazione sanitaria significa che la formazione universitaria e della ricerca finanziata dalla Regione devono, si legge nel documento, “svilupparsi con modalità innovative coerenti con i nuovi modelli culturali ed organizzativi”.

Per cambiare l’organizzazione bisogna rimettere in discussione il sistema di reclutamento per gli incarichi dirigenziali che deve essere fatto, precisano, “esclusivamente sulla base di comprovate competenze professionali e scientifiche”.

Oltre alle figure professionali, nella sanità un ruolo centrale lo riveste il paziente e in particolare coloro che soffrono di “malattie croniche, mentali, dipendenze patologiche, disabilità gravi, neuropsichiatria infantile e malattie rare. “Va data priorità alle politiche di tutela delle fragilità”, si legge al punto due del documento, “e in particolare va data una specifica rilevanza alla rete delle cure palliative precoci”.

QUI SOTTO l’appello:

 

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