CENTROL’INTERVENTOPOLITICA

“Anche +Senigallia stigmatizza ogni attacco sugli orientamenti sessuali”

“Anche +Senigallia stigmatizza ogni attacco sugli orientamenti sessuali”

di ANDREA CESANELLI*

SENIGALLIA – Fa piacere vedere che un esponente di destra, sia pure solo locale, si prodighi a difendere un omosessuale da quello che viene percepito come un attacco di genere (ci riferiamo al commento espresso da un assessore delle presente giunta verso un candidato di FdI); ci piace pensare che i costumi e le idee di questo nostro paese sono così progrediti che anche le formazioni politiche, diciamo più conservatrici, sembrano trovare nel rispetto e nella tolleranza un valore condiviso e condivisibile.

Noi di +Senigallia, espressione locale di +Europa, non possiamo che associarci nella stigmatizzazione di qualunque attacco fatto ad una persona solo per il suo orientamento sessuale. Le nostre origini ci portano, per DNA politico, a difendere senza dubbi o esitazioni i membri di qualunque minoranza quando essi vengono attaccati solo e soltanto per essere appunto membri di una minoranza e nient’altro.

De Vitto come Bello sono per noi, come per Monachesi, degli avversari politici ma se attaccati saranno, saranno attaccati intorno alle loro capacità o non capacità politiche, amministrative, comunicative; mai per il loro modo di essere.

Detto questo quindi noi vorremmo credere che la difesa di Bello nasca da genuina tolleranza e non difesa d’ufficio di un co-candidato e del partito di cui sono membri.

Ma se è vero che l’uscita di Monachesi è stata discutibile è anche vero che viene il sospetto che abbia stimolato una reazione più che altro perché tocca un tasto delicato e fragile ovvero il rapporto tra l’ideologia di Fratelli d’Italia e la considerazione che in esso si fa dei diritti delle minoranze.

A pensar male si fa peccato si dice e quindi vogliamo pensare che l’indignazione contro l’omofobia sia in Bello genuina e pari alla nostra e ci aspettiamo di vederlo combattere sempre e non solo in questo caso con noi nelle istituzioni, nelle strade e anche nel suo stesso partito e area politica contro questa forma di pregiudizio che noi identifichiamo con un passato limitato, limitante, retrogrado oltre che anti-etico.

Fa altresì piacere vedere che un esponente di destra, sia pure solo locale, citi un testo come “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, di Carlo M. Cipolla dove stupidità e ignoranza sono indicate come le vere sciagure dell’umanità e i mali da combattere sempre e comunque.

Un altro punto su cui ci troviamo d’accordo con Bello se il testo di Cipolla non viene solo citato ma anche capito nella sua ironica ma profonda critica sociale.

Se così sarà “rischiamo” di trovarci a combattere per delle battaglie in comune, quelle che per noi sono importanti che sono di una società aperta, progressista, scientificamente insieme umile e ottimista, che vuol scardinare le vecchie barriere pregiudiziali o nazionali nell’interesse di un risorgimento europeo fatto di progresso senza paure o catene inutili.

E’ un rischio che non temiamo nella misura in cui ci interessa il bene comune più che la partigianeria egoistica dei partiti ed è un rischio che, pur nei limiti che Cipolla ci ricorda riguardano un po’ tutti noi, dovremmo voler correre tutti quanti.

Stupidità e ipocrisia permettendo.

*Per +Europa +Senigallia

 

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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