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Volpini a Scapezzano: “La mia frazione simbolo di tutti i borghi di Senigallia”

Volpini a Scapezzano: “La mia frazione simbolo di tutti i borghi di Senigallia”

Confronto con la popolazione locale: più attenzione per la tutela del panorama, maggiore valorizzazione della scuola Montessori e del centro sociale

SENIGALLIA – “Qui è dove sono nato e dove ho iniziato questo percorso che spero il 21 Settembre ci porterà nel palazzo più importante di Senigallia”. Fabrizio Volpini, ieri sera al circolo Arci di Scapezzano, incontrando molte facce conosciute ha simbolicamente chiuso un cerchio. La presentazione della sua candidatura in epoca pre-Covid era stata fatta proprio a Scapezzano, dove è iniziato simbolicamente un percorso politico in cui le frazioni rappresentano una parte importante della città da valorizzare. Durante l’inaugurazione della sua candidatura nel dicembre del 2019 accanto a Fabrizio Volpini c’era la signora Rina, “l’anima di questo posto”, l’ha definita il candidato Sindaco. “una persona non giovanissima ancora animata da passione civile, voglia di mettersi in gioco per migliorare la sua comunità”.

Una sorta di sentinella su Scapezzano, attenta e sempre vigile affinché non venga meno l’identità della frazione: il suo panorama.

Da Scapezzano è possibile, infatti, ammirare il territorio circostante: dal litorale di Marzocca fino alle rupi costiere di Monte Ardizio e Monte San Bartolo e ancora il Monte Titano con San Marino, il Monte Catria, a sud in lontananza anche i Sibillini e poi il Conero e nelle giornate più limpide perfino il Gran Sasso e la Majella. Un patrimonio naturalistico da preservare come ha ricordato ieri sera la signora Rina, chiedendo alla futura amministrazione di occuparsi di siepi troppo ingombranti che oscurano la vista, ma anche di un’acacia troppo alta che non permette di vedere la baita del Conero, o dell’orologio della torre rotto e di una stradina pericolante da sistemare. Piccole grandi attenzioni che dimostrano l’amore per una frazione e che sono tracce di un “prendersi cura delle persone e del territorio che è il compito di un Sindaco”, ha ricordato Volpini.

Le piccole grandi cose di Scapezzano sono anche la scuola Montessori, un’eccellenza nel settore della formazione. “La scuola Montessori l’ho portata su per non far morire la scuola primaria che rischiava di chiudere perché non aveva più i numeri”, ha ricordato Volpini. Il candidato del centrosinistra ha assicurato che sulla scuola della pedagogista di Chiaravalle non si torna indietro. Anzi rispondendo alle bugie elettorali che arrivano dai suoi detrattori, Volpini ha ribadito che “se come medico non potrei mai chiudere l’ospedale, allo stesso modo non posso chiudere una scuola che ho portato io qui.”

A Scapezzano, come in tutte le frazioni alla fine delle circoscrizioni, decisa da una legge nazionale, non è seguito l’avvio di nuove forme associative come i centri civici, che pure erano stati pensati dal Comune. Nonostante i centri civici non siano mai entrati in funzione, Scapezzano è tra le frazioni che avevano lavorato per la loro attivazione. Quello che, tuttavia, i cittadini chiedono è uno spazio più adeguato per il loro centro sociale, oggi poco più di una stanzetta.

Cinquecento anni prima della nascita di Senigallia sulle colline di Scapezzano a Montedoro i Piceni, artigiani, contadini e commercianti, avevano sviluppato una civiltà, scambiavano merci con un altro piccolo villaggio più in basso alla foce del fiume Cesano. Oggi gli odierni senigalliesi con i Piceni di Montedoro condividono due cose: il forte spirito commerciale vivo nella cultura locale e quel panorama rimasto sempre lo stesso grazie anche a custodi del territorio come la signora Rina.

 

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