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La Cassazione condanna il carabiniere di Ostra Vetere che si salvò dall’investimento e sparò al ladro

La Cassazione condanna il carabiniere di Ostra Vetere che si salvò dall’investimento e sparò al ladro

L’avvocato Roberto Paradisi: “Questa sentenza dimostra che la riforma della legittima difesa non basta e che va rivisto l’impianto dell’istituto”

OSTRA VETERE – Il carabiniere della Stazione di Ostra Vetere che, nel 2015, sparò alle gomme di un’auto uccidendo un ventitreenne albanese, è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione per eccesso colposo di uso legittimo delle armi.

L’auto nella quale si trovava la vittima, che fuggiva dopo una serie di furti, non si fermò al posto di blocco e tentò di investire l’appuntato dei carabinieri che, schivato il pericolo mortale, reagì sparando alle ruote. Il proiettile rimbalzò sull’asfalto e ferì a morte il malvivente albanese che indossava un passamontagna.

“Esprimo amarezza e delusione – afferma l’avvocato Roberto Paradisi, coordinatore nazionale di Difesa legittima sicura – per una sentenza che fa fare alla cultura del diritto naturale alla legittima difesa cento passi indietro

“Non si può pretendere – aggiunge Paradisi – che chi si trova a tu per tu con la morte (e in questo caso la macchina in fuga tentò di investire i carabinieri) sia così lucido e razionale da poter operare, come fa il giudice dietro la scrivania e con tutto il tempo necessario, un bilanciamento ponderato degli interessi in gioco.

“Quel carabiniere – afferma sempre l’avvocato Roberto Paradisi – ha dovuto agire in pochi istanti ed è stato più che corretto nel tentare di sparare ad una ruota. La morte del malvivente è stata una mera fatalità.

“Questa sentenza – conclude Paradisi – dimostra non solo che la riforma della legittima difesa non basta e che va rivisto l’impianto dell’istituto ma anche che la cultura giuridica di questo Paese ha abbandonato la saggezza e la tradizione della millenaria cultura del diritto dell’Occidente. Ingiustizia, nel senso più alto del termine, è stata fatta”.

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Un pensiero su “La Cassazione condanna il carabiniere di Ostra Vetere che si salvò dall’investimento e sparò al ladro

  • Finora la regola civile imponeva di dire che “Le sentenze non si commentano”. Questo era giusto e vero finché vigeva una regola civile. Che purtroppo non vige più ormai da molto tempo. Da troppo tempo. E la prova provata è il verminaio giudiziario scoperto con il caso del giudice Palamara. Adesso basta. È troppo. Questa sentenza ci tocca da vicino e noi abbiamo non solo il diritto, bensì anche il dovere civile e morale di commentare questa sentenza. E poiché, se anche la giustizia ha perso il lume della ragione, noi invece ragioniamo. Non insultiamo, non urliamo. Ma pretendiamo una giustizia vera. Non questa in-giustizia. Da oggi lancero’ un appello pubblico per una “giustizia giusta” e invitero’ tutti a sottoscriverlo, con l’aiuto di “montenovonostro” che ha assunto da anni i principi fondanti di “Libertà Autonomia Giustizia”. Giustizia quella vera che vogliamo e non quella “fasulla” che ci rifilano ormai da troppo tempo. Poi lo invierò ai parlamentari delle Marche, ai consiglieri regionali, al presidente della Provincia e ai sindaci affinché sostengano ogni iniziativa legislativa utile a far cessare la vergogna che è stata fatta cadere su di noi, vittime di mala-giustizia. Solo se saremo uniti potremo cambiare le cose. Ma il primo e più importante pensiero dobbiamo rivolgerlo tutti noi al carabiniere, alla sua famiglia e ai suoi colleghi con un invito: “Continuate ad essere almeno voi NEI SECOLI FEDELI, giacché non possiamo più sperare che lo sia questa politica e questa (in)giustizia”. Onore all’Arma Benemerita.

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