CENTROIN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICA

“Le tante carenze dell’Ospedale sono il risultato di anni di sistematico abbandono da parte della Politica”

“Le tante carenze dell’Ospedale sono il risultato di anni di sistematico abbandono da parte della Politica”

Il Comitato Senigallia Facciamo Eco: “Sosterremo con forza chiunque voglia davvero difenderlo e risarcirlo di quanto gli è stato sottratto negli anni passati”

SENIGALLIA – Dal Comitato Senigallia Facciamo Eco riceviamo un interessante intervento sull’Ospedale cittadino: “Non avevamo alcun dubbio che, a campagna elettorale chiusa e certificata, la situazione dell’Ospedale cittadino sarebbe tornata ad animare il dibattito politico e sanitario!

“Le difficoltà e le carenze strutturali, di mezzi e di uomini del nostro presidio sanitario sono state oggetto di innumerevoli segnalazioni, sulla stampa, sui social e con ogni altra modalità comunicativa; come Comitato Senigallia Facciamo Eco abbiamo contribuito a denunciarlo con ogni sforzo possibile.

“Il tanto dibattere ha permesso di fotografare due chiare posizioni in campo: 1) da una parte i Cittadini/Pazienti, i Sanitari, le Associazioni, i Sindacati, i Comitati: tutti concordi nel segnalare lo stato di difficoltà dell’Ospedale; 2) dall’altra parte la Politica amministrativa e sanitaria locale, che, ad ogni segnalazione, ha sempre invariabilmente risposto o negando l’evidenza delle cose o non rispondendo nel merito o accusando di fare il gioco della controparte.

“Oggi come allora, il Covid non molla la presa e continua a tenere sotto pressione un soggetto fragile: il nostro Ospedale. Fragile non perché sia nato malato, anzi! Negli anni scorsi era in grande forma, un riferimento per tutto il territorio. è poi divenuto fragile perché gli è stato tolto il nutrimento, lentamente e con costanza.

“Le carenze emerse sono tali e tante da essere evidentemente il risultato di anni di sistematico abbandono da parte della Politica: strutture edilizie non idonee, apparecchiature insufficienti, medici e infermieri e ausiliari sottonumero, reparti strategici spostati ad hoc nelle città cugine di Jesi e Fabriano, nonostante Senigallia abbia il numero maggiore di persone residenti. Dobbiamo aggiungere altro?

“Allora, se questa è la verità nuda e cruda, già nota a chiunque si sia rivolto al nostro Ospedale per avere assistenza, sembrano marziane le recenti affermazioni del Consigliere regionale Mangialardi, già Sindaco, già Presidente della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta, già Presidente dell’ANCI Marche, quasi Presidente Regionale. I bottoni sono sempre stati nelle Sue stanze da almeno 10 anni. Pensavamo che sostituire i primari che naturalmente vanno in pensione, fosse ordinaria e dovuta amministrazione e invece da Lei apprendiamo che si è trattato di un “risultato importante per il processo di potenziamento del nosocomio cittadino, ottenuto grazie a un costante e proficuo rapporto di collaborazione tra la mia Amministrazione comunale e la giunta regionale guidata da Luca Ceriscioli”.  Potenziamento?!

“Quello è il minimo sindacale, dimenticando tutto il resto che ha permesso ci fosse sfilato. Condividiamo invece che l’assenza di responsabili alla guida di importanti servizi a Senigallia deve trovare una soluzione, questo è certo. Solo che doveva essere già stato fatto negli anni scorsi, perché è da anni che sono avvenuti i pensionamenti dei precedenti primari, proprio mentre Lei era sempre nella famosa stanza dei bottoni.

“Alla Regione fa eco anche il Comune, se il consigliere capogruppo Romano entra in argomento ricordando che “La situazione dell’ospedale a Senigallia sta diventando critica”. È critica da anni, gli rammentiamo! Solo che veniva tenuta debitamente nascosta ed è potuta emergere grazie alle segnalazioni e al senso civico di tante persone che amano la verità per la verità.

“E siccome a noi sta fortemente a cuore la qualità e il valore dei servizi che il nostro Ospedale potrà continuare a garantire a tutti noi cittadini, sosterremo con forza chiunque voglia davvero difenderlo e risarcirlo di quanto gli è stato sottratto negli anni passati. Purché quel chiunque dica la verità”.

 

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