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Il marchigiano Giuseppe Chiucchiù nella giuria del Premio fotografico Giovanni Gargiolli

Il marchigiano Giuseppe Chiucchiù nella giuria del Premio fotografico Giovanni Gargiolli

La 2^ edizione è organizzata dal Comune di Fivizzano con il patrocinio della Regione Toscana. “Viaggio nell’Italia dei sapori” il tema del concorso

FIVIZZANO – Dopo il successo della passata edizione torna il Premio fotografico nazionale Giovanni Gargiolli, concorso di fotografie organizzato dal Comune di Fivizzano in collaborazione con la Pro Loco di Fivizzano, con il patrocinio della Regione Toscana e dell’Accademia della Cucina Italiana – Delegazione Lunigiana.

Il concorso è nato lo scorso anno con lo scopo di valorizzare la complessa figura di Giovanni Gargiolli (Fivizzano, 1838 – Roma, 1913), ingegnere, architetto e pioniere della fotografia italiana, creatore della prima associazione italiana di fotografi, scrittore di saggi tecnico-fotografici, ideatore di teleobbiettivi e apparecchi stereofotografici, fondatore e direttore del glorioso Gabinetto fotografico nazionale (Gfn).

Tema della seconda edizione è il Viaggio nell’Italia dei sapori.

I partecipanti – fotografi professionisti, fotoamatori o semplici appassionati – dovranno immortalare momenti o situazioni in cui i cibi e i prodotti della grande tradizione enogastronomica italiana riescono a rappresentare e raccontare l’essenza e la storia del territorio in cui sono nati.

Al concorso possono partecipare gratuitamente, con un massimo di tre foto, tutti i maggiorenni. La giuria sarà composta da un tecnico e da due professionisti del settore: Francesca Nobili (assessore alla cultura del Comune di Fivizzano), Giammarco Puntelli (critico e storico dell’arte) e Giuseppe Chiucchiù (fotoreporter).

La direzione artistica, invece, è affidata anche quest’anno a Claudio Barontini, fotoreporter e ritrattista di celebrità.

La giuria individuerà trenta fotografie finaliste (comprese quelle dei tre vincitori) che parteciperanno a una mostra in programma dal 5 giugno al 5 settembre 2021, nel giardino all’interno del trecentesco Convento degli Agostiniani di Fivizzano, sede della Biblioteca e del Museo d’Arte Sacra di San Giovanni degli Agostiniani.

“L’intento – spiega Francesca Nobili, giurato e assessore alla cultura del Comune di Fivizzano – quest’anno è quello di puntare l’attenzione sulla ricca tradizione enogastronomica italiana con un concorso che nasce in una terra come la Lunigiana, portavoce di antichi sapori. Contestualmente alla mostra di fotografie dei partecipanti, vogliamo creare un’esposizione di strumenti fotografici in omaggio alle varie sfaccettature della poliedrica personalità di Gargiolli, grande concittadino tra i pionieri della fotografia”.

Il vincitore assoluto della seconda edizione del concorso riceverà un premio di € 1.000 (mille euro).

Il secondo e Il terzo classificato riceveranno in premio una confezione di prodotti lunigianesi a Km 0.

A tutti i fotografi inseriti nella mostra sarà consegnato un attestato di partecipazione.

Per iscriversi c’è tempo fino alla mezzanotte del 18 aprile 2021.

Le foto, la scheda d’iscrizione e il regolamento – scaricabili dal sito del Comune di Fivizzano, cliccando su www.premiogargiolli.it o dalla pagina Fb del premio (Premio Fotografico Nazionale Giovanni Gargiolli) – dovranno essere inviati, attraverso un’unica email, all’indirizzo di posta elettronica iscrizione@premiogargiolli.it

CENNI BIOGRAFICI DI GIOVANNI GARGIOLLI 

A partire dall’ultimo quindicennio dell’Ottocento, un fotografo di Fivizzano, (1838 – 1913) l’ingegnere ed architetto Giovanni Gargiolli, rivoluzionava il mondo della fotografia italiana creando la prima associazione di fotografi del nostro Paese, scrivendo saggi tecnico-fotografici che fecero scuola a tutti gli appassionati dell’epoca, fondando e dirigendo il glorioso Gabinetto Fotografico Nazionale, ideando strumenti fotografici quali teleobbiettivi ed apparecchi stereofotografici, documentando fedelmente il patrimonio artistico italiano all’interno della difficile opera di catalogazione delle opere d’arte. Vari furono i motivi per cui all’estroso fotografo fivizzanese non sono stati in precedenza riconosciuti i grandi meriti. In occasione del centenario della morte (13 gennaio 1913), Fivizzano ha voluto ricordare uno dei suoi figli più illustri con una mostra a lui dedicata (che ha avuto però il non trascurabile merito d’esser la prima organizzata su Giovanni Gargiolli), proprio mentre appare ormai avviato nel mondo degli studi di storia di fotografia la piena rivalutazione della figura e dell’opera del nostro illustre concittadino.

La grande differenza di Giovanni Gargiolli dagli altri fotografi del suo tempo era dovuta alla sua profonda cultura. Nato in una famiglia che annoverava molti illustri letterati, ed amico di alcune delle personalità culturali più eminenti del suo secolo (prima fra tutte quella di Giosuè Carducci), Giovanni aveva una spiccata consuetudine con la cultura classica non meno che con quella scientifica. Inoltre senza dubbio giovava al Gargiolli la sua precedente attività di architetto, grazie alla quale poteva comprendere meglio le geometrie intrinseche delle opere d’arte, i loro complessi rapporti spaziali, le proporzioni, il loro rapporto con la luce, i delicati equilibri tra le diverse componenti delle opere stesse, le linee di movimento, la loro struttura dinamica. Era questa profonda “lettura” delle opere d’arte – estranea agli altri fotografi – che gli consentiva di fermarle nelle sue immagini con tanta efficacia.

Nonostante la notevole fama acquisita all’epoca da Giovanni Gargiolli, le sue fotografie alla sua morte confluirono nel calderone indistinto di quelle del “Gabinetto Fotografico Nazionale”, di cui contribuirono grandemente a consolidare il notevole livello qualitativo. Causa di tale poco lungimirante scelta, fu praticamente la cancellazione del nome di Gargiolli dall’enorme quantità di sue immagini che furono stampate da allora in milioni di volumi di storia dell’arte, storia, architettura, archeologia, che recarono genericamente nelle didascalie l’imprecisa paternità di “Gabinetto Fotografico Nazionale”. Diversamente, avremmo letto in quella piccola dicitura sotto ogni illustrazione il nome del nostro concittadino, quasi con la stessa frequenza di quello dei ben più noti Alinari. Purtroppo non è più fattibile alcun tentativo di recupero.

* (Cenni biografici a cura del Prof. Amedeo Benedetti, autore del prezioso volume “Vita di Giovanni Gargiolli fondatore del Gabinetto Fotografico Nazionale”, Ed. Il Campano Pisa 2012, con il Patrocinio del Comune di Fivizzano)

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