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“Sanità sotto accusa: casi positivi che sfuggono, disguidi ed errori in tempo di pandemia”

“Sanità sotto accusa: casi positivi che sfuggono, disguidi ed errori in tempo di pandemia”

Una signora si rivolge a tre dirigenti della sanità pubblica ed al sindaco Olivetti per evidenziare una “grave disfunzione del protocollo Covid-19” avvenuta a Senigallia

SENIGALLIA – In tempi di pandemia – difficili e complessi – sarebbe necessaria una maggiore attenzione, da parte di tutti. Soprattutto da parte di chi opera nel settore sanitario.

Una signora (B.P. – preferiamo inserire, per nostra scelta, soltanto le sue iniziali) evidenzia una “grave disfunzione del protocollo Covid-19” avvenuta a Senigallia.

E la segnalazione la fa direttamente a tre dirigenti della sanità pubblica marchigiana (i dottori Giuliano Tagliavento, Daniela Cimini, Stefano Lodolini) e, per conoscenza, al sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti e alla nostra redazione.

“La presente – scrive la signora -, per riferire un episodio accaduto la mattina del giorno 22 marzo 2021.

“In tale giornata ho avuto la necessità di contattare telefonicamente l’ufficio segreteria del laboratorio analisi (071 79092426) ai fini di chiedere informazioni riguardo una persona che, dovendo in data pregressa prendere un volo, si era sottoposto, come da regolamento, ad un Tampone RT- PCR Covid19 presso la vs struttura il giorno 11.03.21.

“Il giorno seguente alla presa visione della positività del tampone, ovviamente non è più partito, si è recato a casa in attesa di essere contattato per i provvedimenti del caso come da protocollo.

“Dopo dieci giorni circa (cioè l’altro ieri mattina) non avendo avuto nessun tipo di comunicazione, abbiamo contattato il laboratorio (stesso numero sopra citato) per avere informazioni.

“Ci è stato così risposto: “Eh si… purtroppo in questo periodo, con questo caos può essere che si tratti di uno dei diversi casi positivi che sono sfuggiti! Noi comunichiamo i casi positivi al presidio messo a disposizione presso lo stadio di Senigallia, e poi sono loro che devono chiamare i soggetti positivi per informarli di come si devono comportare. Tu però, fai una cosa, manda una mail all’indirizzo loro che ti lascio, al telefono riescono poco a rispondere, alle mail sono un pochino più tempestivi, spiegagli bene tutto quanto e poi ci penseranno loro!”

“Certo! – aggiunge la signora, rivolgendosi direttamente ai tre dirigenti della sanità marchigiana – Essendo uno dei diversi casi positivi che possono essere sfuggiti, avremmo dovuto NOI inviare una mail al servizio vaccinazioni per riferire il “disguido” accaduto!

“Ora io chiedo: Come si fa a tenere in un posto così delicato, in un frangente storico così drammatico, un personale così “distratto”?!

“Come è concepibile che io debba pensare che ci siano così tanti positivi noti in giro, non sottoposti ad alcuna quarantena che possono tranquillamente girare e diffondere il virus?!

“Piuttosto – aggiunge la signora -, mi sarei aspettata questa risposta: “E’ successa una cosa molto grave, mi farò carico di verificare e di mettere a riparo per quello che possibile questa situazione”.

“E’ inaccettabile questo palese scarico di responsabilità quando mezzo paese si sta impoverendo e sta morendo a causa di questa pandemia e delle sue conseguenti restrizioni!

“Mi auguro da parte vostra – scrive sempre la signora, rivolgendosi direttamente ai tre dirigenti della sanità marchigiana – che vengano messi in atto i giusti provvedimenti ai fini di mettere a riparo a queste drammatiche mancanze, anche perché è mia intenzione rendere pubblico questo episodio”.

 

 

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