CENTROCULTURA

Io non ti lascio solo, lo scrittore Gianluca Antoni ha presentato al Rotary il suo ultimo romanzo

Io non ti lascio solo, lo scrittore Gianluca Antoni ha presentato al Rotary il suo ultimo romanzo

SENIGALLIA – Gianluca Antoni, psicologo, psicoterapeuta e scrittore, è stato ospite del Rotary Club Senigallia per un incontro durante il quale ha presentato la sua ultima fatica – Io non ti lascio solo (Salani 2021) – un romanzo di cui sono già stati venduti i diritti cinematografici e con il quale ha vinto il torneo letterario loScrittore ed il premio Romics.

Nato a Pordenone nel 1968, Antoni vive e svolge la professione di psicologo e formatore a Senigallia, sua città di adozione. E’ autore di due precedenti romanzi – Cassonetti (Italic peQuod 2010) –  e – Il peso specifico dell’amore (Italic peQuod 2012) – ma, con la sua opera più recente, si è aggiudicato il premio Holmes Hawards come miglior libro ed è tra i finalisti dell’ottava edizione del Premio Letteraria.

Dopo il saluto e la presentazione dell’autore da parte del presidente Mario Massacesi, ha preso la parola Luca Pagliari, giornalista professionista senigalliese e conduttore radiotelevisivo, che ha moderato l’incontro. Conversando con Antoni e rivolgendogli domande riguardanti la genesi del libro, le implicazioni della scrittura e i tanti argomenti, quelli evidenti ma anche i più celati, che sottendono la trama, ha però bonariamente impedito all’ospite di citare un qualsivoglia riferimento al finale per non vanificare il piacere della lettura.

Il romanzo parla dell’amicizia e del percorso di crescita di Filo e Rullo, due ragazzini tanto diversi quanto inseparabili, i quali decidono di affrontare insieme la paura e di avventurarsi tra i boschi per andare alla ricerca del cane di Filo, perso durante un temporale. Dobbiamo per forza affrontare le nostre paure – ha concluso Antoni – e non possiamo tirarci indietro anche se ciò che abbiamo di fronte ci spaventa. Il coraggio non è altro che una paura affrontata per cui, se davvero vogliamo crescere, è necessario attraversare l’ignoto metaforicamente rappresentato dal bosco; meglio per noi, se insieme ad un amico.

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