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Marco Scaloni: “Alla piscina del Molinello ci attende il secondo inverno con il raffreddore”

Marco Scaloni: “Alla piscina del Molinello ci attende il secondo inverno con il raffreddore”

Sulla situazione attuale (e futura) lettera aperta al sindaco e all’assessore allo Sport

SENIGALLIA – Marco Scaloni, attento osservatore della vita senigalliese, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti, e all’assessore con delega allo Sport, Riccardo Pizzi.

“Gentili sindaco e assessore – scrive Scaloni -, unica piscina aperta a Senigallia (sulle Saline tutto tace), la struttura del Molinello è al limite della fatiscenza. Ma il meglio lo sta offrendo ora che a comandare è il “protocollo Covid”. Seguitemi.

“Al Molinello il celebre postulato “l’acqua è bagnata” si dimostra assolutamente falsificabile. In effetti tutti gli asciugacapelli risulterebbero funzionanti ma, da circa un anno, sembra siano stati deliberatamente disattivati perché così prevede il “protocollo Covid”, una figura mitologica, ignota ai più, di cui ora chiedo a voi i dettagli: chi, come, perché, fino a quando. Ma non basta.
“Allo scrivente risulta che il protocollo Covid elaborato dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto) (lo potrete leggere qui sotto) suggerisce di «evitare, nell’utilizzo di servizi igienici comuni, di toccare il rubinetto prima e dopo essersi lavati le mani, ma utilizzare salviette monouso per l’apertura e la chiusura dello stesso» e raccomanda di «disinfettare periodicamente tavoli, panche, sedie, attaccapanni, pavimenti, rubinetti, maniglie, docce e servizi igienici con soluzioni disinfettanti».
“Igienizzare, nell’italiano seppur incerto che ho imparato, non significa rimuovere, disattivare, spegnere. Significa permettere a tutti di asciugarsi i capelli prima di infilarsi nel clima invernale. Con asciugacapelli fissi, o almeno con i propri. Non capisco cotanto accanimento sui poveri asciugacapelli quando in piscina risultano attualmente installati i rubinetti e non si segnalano smontaggi di maniglie o corrimano.
“Indirizzo pertanto questa lettera aperta all’unico soggetto responsabile della struttura, cioè il Comune di Senigallia, certo che qualunque sia la soluzione che arriverà, varrà il detto “meglio tardi che mai”. Sappiamo tutti che governare una città, e in particolare la sua offerta sportiva, significa assumersi responsabilità, tra le quali – credo conveniate – si possa includere anche quella di accendere un interruttore”.

QUI SOTTO il protocollo Covid elaborato dalla FIN:

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