AREA MISAIN PRIMO PIANOPOLITICA

Luciano Galeotti: “Serve più cura per il centro storico di Corinaldo”

Luciano Galeotti: “Serve più cura per il centro storico di Corinaldo”

Il capogruppo di minoranza ha presentato una dettagliata interrogazione all’assessore comunale ai Lavori pubblici

CORINALDO – Il centro storico di Corinaldo resta sicuramente tra i più belli della nostra regione. Anche se, ultimamente, la sua conservazione non è delle migliori.

E proprio per questo il capogruppo di minoranza in Consiglio comunale, Luciano Galeotti, ha presentato una dettagliata interrogazione. L’argomento è lo “stato indecoroso in cui si trovano piazza il Terreno e piazza del Cassero”.

Interrogazione rivolta all’attenzione dell’assessore ai Lavori Pubblici dottoressa Lucia Giraldi, inoltrata per conoscenza anche a tutti i consiglieri dell’Assemblea di Corinaldo. Ed ovviamente Galeotti, come scrive chiaramente, richiede una “risposta scritta alla prima seduta consiliare”.

“Porto alla sua cortese attenzione ed a quella dei componenti l’Assemblea consiliare – scrive Luciano Galeotti – le molteplici problematiche che interessano piazza del Terreno e di riflesso piazza del Cassero, dove risiede l’Ufficio postale.

“Negli ultimi anni lo stato di abbandono di questa area si è notevolmente accentuato e le iniziali problematiche alle quali non si è data immediata risposta non hanno fatto altro che richiamarne altre e la realtà è evidente agli occhi di ogni corinaldese.

“La festa dell’albero, tanto osannata nel mese scorso da apparire in molteplici mezzi di pubblicità, giornali, social media ecc ecc, appare fuori luogo quando la festa agli alberi di piazza del Terreno la stanno facendo l’incuria e la trascuratezza. Gli alberi che cingono la piazza del Terreno, i lecci, senza mezzi termini e giri di parole vivono in uno stato di abbandono e incuria senza precedenti e le problematiche li stanno conducendo ad una graduale, inesorabile morte.

“In diversi alberi, da alcuni anni, hanno iniziato ad apparire dei funghi che «si nutrono del legno e che generalmente entrano nella pianta ospite per ferita, insediandosi e dando origine all’infezione, che sarà più o meno grave in funzione della capacità reattiva della pianta e del suo stato fisiologico e sanitario, se vengono lasciati senza provvedere con interventi mirati, inevitabilmente si seccano e muoiono».

“Allego delle immagini abbastanza eloquenti della presenza di questi funghi in diversi lecci e in alcuni in misura molteplice […] potrebbero essere funghi agenti di necrosi e di marciume del tronco… questi funghi possono influire sulla stabilità dell’albero, viene raccomandato un test di trazione […] (cit. malattie fungine delle piante ornamentali e forestali – documento prodotto dalla Regione Lombardia).

“Diversi lecci – scrive sempre Galeotti nell’interrogazione presentata – hanno parecchi rami secchi e il fogliame ingiallito, teniamo conto che il leccio è una pianta sempreverde e il suo stato di salute è proprio identificato dal verde brillante della foglia, anche in questo caso è ipotizzabile una presenza di qualche parassita che può condurre alla morte dell’albero.

“Nella serata del 26 settembre scorso, a seguito di un nubifragio, si è verificato il distacco, da un leccio, di un ramo della branca principale chiaramente di considerevoli dimensioni, parlo di un ramo lungo diversi metri con varie biforcazioni (vedere le foto allegate); fortunatamente è caduto in una parte di piazza del Terreno ove in quel momento non transitava nessuno e non vi erano auto in sosta. Nel punto del distacco e nel ramo stesso era evidente lo stato di marciume avanzato che probabilmente ha procurato il cedimento.

“Un altro distacco è avvenuto il 3 novembre anche in questo frangente l’evento non ha provocato conseguenze. Questi segnali, uniti al fatto della presenza degli agenti parassitari citati dovrebbero indurre questa amministrazione ad adoperarsi per evitare la possibilità di danni alle cose e soprattutto alle persone (in una biforcazione di un leccio alla entrata della piazza è evidente una ferita ampia che lascia intendere lo stato precario di stabilità del ramo).

“La trascuratezza e lo stato di abbandono possiamo inoltre osservarlo in particolare provenendo da via le cento scale, ove i rami dei primi due lecci arrivano a lambire l’abitazione prospiciente, quasi entrando nelle finestre (tra l’altro questa problematica è stata oggetto di segnalazione da parte dei residenti ai responsabili del nostro ufficio tecnico).

“Altro fattore negativo, che in misura accentuata è apparso negli ultimi anni, è quello della presenza nel selciato di uno strato uniforme di ghiande che letteralmente piovono dai lecci nella piazza, tra novembre e dicembre. Questo strato di ghiande andrebbe quasi quotidianamente rimosso, in effetti se lasciate a terra sono conseguenza di diverse problematiche, schiacciate dalle auto formano un tappetto che si trasforma, dopo una leggera pioggia, in una poltiglia scivolosa e anch’essa pericolosa.

“Oltre all’indecente stato di Palazzo Marcolini, nel suo decadente aspetto (anche strutturale) più volte oggetto di segnalazione, va rimarcata quella che è identificabile come «anarchia del parcheggio». Tutta l’area, non solo piazza il Terreno e piazza del Cassero, è oggetto da svariati anni ormai, della improvvisazione nella sosta, sia dal punto di vista dei posti occupati sia per quello che riguarda il controllo e la regolamentazione.

“Questa amministrazione politica – aggiunge il capogruppo di minoranza Luciano Galeotti – aveva già dimostrato inadeguatezza nel gestire la problematica inerente i parcheggi entro il centro storico con l’infelice trovata del “parcheggio per residenti”, privilegio esclusivo dei cittadini residenti all’interno delle mura, ai quali veniva (e viene) rilasciato un tesserino di identificazione da esporre sul cruscotto della macchina. La trovata, poiché solo così è definibile, a seguito delle lamentele di svariati concittadini, ha subito una modifica col risultato di ottenere un ulteriore aggravio; evolvendosi (con acquisto di nuova segnaletica) in «parcheggio per residenti autorizzati».

“Se prima la discriminante appariva chiaramente grave, ora questo “approfondimento” lede qualche principio costituzionale. Il tesserino in seguito è stato concesso anche a chi non risiede all’interno delle mura e alcuni proprietari di B&B e/o strutture ricettive ne approfittano per “prestarli” ai loro clienti. Ma il tesserino sostanzialmente offre dei vantaggi ormai abbastanza effimeri, poiché le auto parcheggiate in maniera irregolare, fuori dagli spazi consentiti, sono in misura sempre maggiore. Vi sono auto parcheggiate nei vicoli, di fronte al santuario, davanti ai locali commerciali, in ogni posto utile ai limiti della piazza, davanti alla chiesa del cassero ecc ecc. La maggior parte dei veicoli non espone più il disco orario, anche se la segnaletica presente lo richiederebbe e le auto restano parcheggiate per intere giornate. Il numero maggiore è costituito dalle auto di servizio dei portalettere, che occupano gli spazi anche oltre gli orari di lavoro; qualche funzionario, qualche addetto allo sportello dell’ufficio postale parcheggia tranquillamente ovunque e quando è libero, “è chiaro!”, di fronte all’entrata dell’ufficio postale, in zona disco orario, sapendo che comunque non verrà sottoposto a controllo. Il più delle volte lasciano le auto nei punti più disparati (ho più volte segnalato il fatto): nel vicolo a fianco del santuario (vicolo sant’Agostino) quando non proprio di fronte, sopra qualche marciapiede, ai limiti della piazza (in parcheggi inesistenti), davanti alla chiesa del Suffragio, in zona pedonale a ridosso di Palazzo Marcolini e ogni giorno trovano spazi nuovi (tanto nessuno li controlla).

“Come dicevo – aggiunge il consigliere Luciano Galeotti nella sua interrogazione inoltrata all’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Corinaldo – questo modus si è aggravato ulteriormente negli ultimi anni ed è un grave problema che interessa principalmente i nostri concittadini, i corinaldesi che non riescono ad accedere ai servizi situati nel centro storico. Per accedere all’ufficio postale, un corinaldese, deve lasciare l’auto in doppia fila, se la trova, mentre nei parcheggi, in divieto di sosta, vi sono le auto dei dipendenti.

“É una situazione – aggiunge – che ha dell’assurdo e che non trova giustificazioni; vi sono veicoli che restano parcheggiati in divieto di sosta per ore, se non per qualche giorno e magari nel contempo in altra parte del centro storico o nelle zone limitrofe qualche nostro concittadino si ritrova la multa nel parabrezza per qualche minuto di ritardo. É chiaro che ogni verbale per divieto di sosta, nel territorio corinaldese non ha alcun valore ed andrebbe quanto meno contestato.

“Anche se la lista è ancora lunga le sottopongo solo un’ultima indecenza che riguarda la zona del centro storico presa in esame, ed è quella relativa al selciato. Sono molte le scanalature, le buche e gli scalini che si sono formati sia nella sede stradale, sia nei marciapiedi e nelle zone limitrofe dedicate ai pedoni ed anche in questo caso allo stato indecoroso va affiancato quello di pericolosità e di incolumità per le persone. Personalmente ritengo che le problematiche esposte possano trovare le giuste soluzioni applicando le regole e gli accorgimenti che conosciamo e che disponiamo ai quali andrebbe aggiunto parecchio senso di responsabilità senza delegare ad altri che non conoscono la nostra realtà quotidiana e senza scomodare più di tanto i nostri concittadini in inchieste o sondaggi volti ad acquisire una approvazione che non ha alcun valore sostanziale.

“Nel ringraziarla per l’attenzione dedicata, in considerazione delle diverse problematiche esposte ed in attesa di un democratico contraddittorio, le porgo – conclude il capogruppo consiliare di minoranza, Luciano Galeotti, rivolgendosi sempre all’assessore ai Lavori pubblici Lucia Giraldi – cordiali saluti”.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *