CENTROIN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICA

“Situazione esplosiva al Pronto soccorso di Senigallia, la Regione deve provvedere”

“Situazione esplosiva al Pronto soccorso di Senigallia, la Regione deve provvedere”

L’ex sindaco Maurizio Mangialardi fotografa la complessa situazione e chiede interventi straordinari

ANCONA – “La situazione ormai al limite, e forse oltre, del Pronto soccorso di Senigallia continua a essere fotografata quotidianamente dalla stampa locale e da decine e decine di segnalazioni che ricevo da cittadini sempre più preoccupati”. E’ quanto afferma, in una dichiarazione, il capogruppo in Regione del Partito democratico, ed ex sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi.
“Ovviamente il quadro è difficile in molti territori, anche a causa del taglio del 50% del personale addetto al tracciamento operato dalla Regione Marche proprio nel momento in cui questa attività andava intensificata, come dimostrano chiaramente i focolai fuori controllo scoppiati all’interno delle scuole. Ma che Senigallia faccia registrare dati doppi ad Ancona e Jesi rispetto al numero dei cittadini in attesa di valutazione clinica nei Pronto soccorso è onestamente molto grave.
“E ancora di più – prosegue Maurizio Mangialardi – lo è l’imbarazzante silenzio del sindaco Olivetti, che dopo aver trasformato negli ultimi mesi Senigallia in una sorta di capitale dei movimenti No Vax, di fronte al dilagare del virus non riesce ad andare oltre qualche poco efficace atto formale, anziché imporsi e pretendere con forza misure straordinarie al presidente Acquaroli.
“Del resto – aggiunge l’ex sindaco di Senigallia -, l’atteggiamento di sufficienza, se non il vero e proprio fastidio manifestato dall’Amministrazione comunale nei confronti del recente grido di dolore del personale sanitario del Pronto soccorso, stremato da quasi due anni di lotta in prima linea contro il Covid, la dicono lunga.
“Auspico davvero – conclude Maurizio Mangialardi – che questa inerzia della Giunta comunale di Senigallia nei confronti delle mancanze della Regione Marche non sia dovuta alla volontà di anteporre l’affinità politica tra le due Amministrazioni alla tutela della salute pubblica. Ma questo potranno confermarlo o smentirlo con i fatti solamente Olivetti e Acquaroli”.

 

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