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Fratelli d’Italia al Pd: “Leggete gli emendamenti al regolamento per non fare brutte figure”

Fratelli d’Italia al Pd: “Leggete gli emendamenti al regolamento per non fare brutte figure”

SENIGALLIA – Dalla segreteria comunale e dal Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di Senigallia riceviamo e pubblichiamo un lungo ed articolato intervento in risposta alla recentissima presa di posizione del Partito democratico.

“Il Pd persevera nelle sue dichiarazioni, senza accorgersi di scadere nel ridicolo. Con il suo ultimo comunicato, a difesa della consigliera Bomprezzi, dimostrerebbe di essere in malafede se non fosse per il fatto che forse il Pd non ha ancora studiato bene gli emendamenti al regolamento del Consiglio. Ebbene sì, perché delle due, l’una: o non ha davvero compreso di cosa tratti la proposta di modifica al regolamento del Consiglio, oppure utilizza questa ulteriore circostanza per giustificare o custodire con cura la chiara inadeguatezza politica ed istituzionale dei propri rappresentanti in Consiglio, soprattutto a leggere gli atti e a svolgere una opposizione seria e di contenuto, invece del solito e noioso filibustering.

Il comunicato dei dirigenti del Pd ci sorprende davvero perché continua con la solita litania e con quella ripetuta azione delegittimante e diffamatoria nei confronti del presidente del Consiglio Massimo Bello, “colpevole”, a loro dire, di fare semplicemente il suo lavoro istituzionale, con impeccabile serietà, nel rispetto della legge e dell’istituzione, che rappresenta. Il comunicato dei dirigenti del Pd ci sorprende, ancora di più, perché, sempre a loro dire, il presidente Bello è colpevole di svolgere il ruolo, per il quale è stato votato, in modo differente rispetto ai suoi predecessori, cioè con quello spessore istituzionale e con quell’autorevolezza, che contraddistinguono coloro che ricoprono quella tipologia di incarico, qualità che in passato probabilmente sono mancate.

Autorevolezza e prestigio, che provengono da decenni di esperienza istituzionale e amministrativa, nonché da formazione continua e da una puntuale preparazione che il Presidente Bello ha acquisito, in tanti anni, negli enti locali e nelle istituzioni, anche europee. Seppur comprendiamo, da una parte, che tutto ciò possa far nutrire al Pd un senso di giustificata inadeguatezza, dall’altra non riusciamo proprio a capire quale problema abbiano il partito dell’opposizione e i suoi rappresentanti nei confronti delle modifiche al Regolamento del Consiglio e nei confronti del presidente Bello.

In una dialettica ordinaria, di norma, l’opposizione critica e incalza sindaco e Giunta; a Senigallia, da un anno circa, l’opposizione si occupa anche, e incessantemente, del presidente del Consiglio, che tra l’altro non ricopre alcun ruolo di governo o di gestione diretta perché egli non è né sindaco, tantomeno assessore!

E’ qualche giorno, però, che la sinistra grida al “colpo di stato” e alla “deriva autoritaria”, senza neppure avere letto e compreso appieno il significato delle modifiche proposte al regolamento del Consiglio. Parla di “bavaglio all’opposizione”, senza neanche aver letto come tra le proposte di modifica vi siano emendamenti, che tendono invece a rafforzare il ruolo e le funzioni dell’Assemblea e le prerogative dei consiglieri. Sinceramente, non comprendiamo, ma ne prendiamo atto.

Da parte del presidente Bello, comunque, alcuna “personale o arbitraria lettura dei regolamenti o dello statuto comunale”, ma consapevolezza e conoscenza della materia da parte di un presidente, che è riuscito in poco più di un anno ad accreditare il Consiglio comunale nelle sedi sovraordinate (ad esempio, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa AICCRE), a farlo conoscere e a rappresentarlo in tutte le sedi extra comunali, con la dignità istituzionale, che merita.

Da parte del presidente Bello “alcuna provocazione”, ma una proposta seria e ragionata di revisione di un Regolamento fermo al 2015 e che al suo interno presenta un’articolazione, in parte disordinata e poco funzionale alle novità giurisprudenziali e dottrinarie, ma anche legislative, che sono intercorse in questi anni. Da parte del Presidente Bello alcuna proposta “superficiale, scorretta o faziosa”, ma una proposta seria e puntuale ad uno strumento normativo, che non soltanto conserva il suo impianto democratico originario, ma che continua a tutelare, con queste dovute integrazioni, la centralità istituzionale del Consiglio e delle sue articolazioni.

Ricordiamo al Pd e ai suoi rappresentanti che il presidente Bello, sia in Consiglio che nella Conferenza dei capigruppo, ha più volte annunciato che gli strumenti normativi avevano e hanno necessità di essere aggiornati e revisionati.

Concludiamo questa nota, facendo presente, sempre al Pd e ai suoi rappresentanti, come il sindaco Massimo Olivetti non ha alcuna necessità di avere un “pro sindaco o una figura surrogata” al suo fianco. E questo vale naturalmente anche per il presidente Massimo Bello.  Entrambi conoscono bene la “macchina istituzionale ed amministrativa comunale” e ciascuno svolge il proprio ruolo, nell’ambito di quanto disposto dalla legge. Potrebbero essere complementari, ma non sono affatto l’uno il surrogato dell’altro. Entrambi conoscono bene le funzioni e i ruoli, che l’ordinamento attribuisce loro.

Lo stato di diritto, il diritto di parola e la manifestazione del proprio pensiero, anche in questa proposta di modifica al Regolamento sono ampiamente tutelati. Non vi è alcun pericolo. Stia sereno il Pd. Nessuno limita nessuno o nessuno limita alcunché.

Suggeriamo al Pd, invece, di leggersi attentamente la proposta firmata dal presidente Bello, una proposta che – nel rispetto delle procedure e dei principi generali dell’ordinamento – è approdata da pochi giorni in Commissione, per essere esaminata e approfondita; poi, l’Aula determinerà la sua definitiva approvazione”.

 

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