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“Riempiranno gli arsenali, svuoteranno i granai”

“Riempiranno gli arsenali, svuoteranno i granai”

Lunedì 25 aprile, dalle 16 alle 20, a Senigallia la Liberazione e la Resistenza saranno festeggiate in Piazza delle Erbe (Foro Annonario)

SENIGALLIA – Dall’Anpi di  Senigallia – Sezione Giulia Giuliani e Luigi Olivi – e da Rete 25 Aprile riceviamo:
“Il 25 Aprile è la festa della Liberazione.

Quel giorno del 1945 le Italiane e gli Italiani conquistarono democrazia, libertà e giustizia sociale.
Quel giorno la pace vinse sulla guerra, sul nazifascismo, su ogni nazionalismo.

Di lì a poco, le donne e gli uomini e le forze organizzate che condussero la Resistenza scrissero queste parole nella Costituzione, all’articolo 11:

L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;
consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie
ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Riferendoci a questo articolo, condanniamo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin, un grave atto di guerra che sta spargendo morte e distruzione. Chiediamo la fine dei bombardamenti e il ritiro dell’esercito russo.

Questa guerra sta producendo una massa di profughi verso l’Unione Europea che devono essere accolti, così come dovrebbero essere sostenuti i profughi di ogni guerra, che, al di là del colore della loro pelle o della provenienza geografica, hanno bisogno di accoglienza e di ricostruire insieme a noi un nuovo percorso di vita e di libertà invece di essere respinti o ignorati e dimenticati.

In Russia i ceti dominanti e il governo impongono a quel grande paese una politica antidemocratica, secondo il modello (gradito anche da altri governi dell’Europa orientale e dalla destra nostrana) della «democrazia illiberale» ovvero di una politica autoritaria sostenuta da un consenso di massa ottenuto con la forza e il controllo dei mezzi d’informazione.

Ciò è avvenuto in un contesto internazionale in cui, come ha affermato Papa Francesco, «si continua a governare il mondo come uno “scacchiere”, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri».

Ecco perché riflettere accuratamente anche sulle cause che hanno portato a questa guerra non vuol dire sminuire l’aggressione in corso, ma ricercare le ragioni della pace per rimettere in campo una diplomazia che miri alla non estensione del conflitto e quindi a scongiurare il rischio di un’escalation nucleare e mondiale.

Allo scopo di far cessare le ostilità ed avviare trattative, giudichiamo errate e inefficaci le politiche troppo interessate seguite dagli USA e dalla NATO, l’immobilismo dell’ONU, la rinuncia dell’Europa ad un ruolo centrale nella gestione dei negoziati di pace.

Non sappiamo ancora quanto le sanzioni in campo economico potranno pesare per fermare il conflitto, mentre sappiamo che il massiccio riarmo, con cui l’Occidente vorrebbe rispondere a Putin, certamente non porterà la pace (si veda se le armi hanno portato la pace in Afghanistan o nelle aree interessate da guerre recenti o dove sono ancora in corso).

Il riarmo determinerà una pericolosissima escalation verso l’uso delle armi nucleari, paurosamente annunciato come possibile, e sconvolgerà la spesa sociale a danno dei più deboli. Inoltre, questa è una guerra per il fossile e contro la transizione ecologica.

Del resto la smilitarizzazione che proponiamo non è solo una politica contro le lobby economiche delle armi e contro il terrore nucleare, ma è anche una politica ecologica, in quanto mette al bando quelle materie prime e quel sistema produttivo su cui si basa l’industria bellica.

E allora si pratichi la strada della trattativa, e questa sia sostenuta in primo luogo dal Governo italiano secondo quanto detta la Costituzione, che contiene quelle parole proprio perché lasciate alla Repubblica da chi aveva conosciuto gli orrori e le devastazioni della guerra. Sappiamo che la libertà e la pace sono frutto della giustizia e noi riconfermiamo il nostro impegno come cittadini del mondo a perseguirla con tutti i modi che la nostra Costituzione ci indica.

Sia questo il 25 aprile dell’articolo 11!

Sia il 25 aprile non del rischio della terza guerra mondiale

ma della riaffermata pace in Europa e nel mondo.

Vi invitiamo a festeggiare tutte e tutti insieme la Liberazione e la Resistenza in Piazza delle Erbe (Foro Annonario) lunedì 25 aprile dalle 16 alle 20.

Per conoscere le iniziative collegate alla Festa, segui la pagina Facebook di ANPI Senigallia Sezione Giulia Giuliani e Luigi Olivi

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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