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L’Amministrazione comunale: “Ecco la nostra verità sul progetto Conad allo stadio di Senigallia”

L’Amministrazione comunale: “Ecco la nostra verità sul progetto Conad allo stadio di Senigallia”

SENIGALLIA – Anche l’Amministrazione comunale si pronuncia sul progetto Conad allo stadio Bianchelli. Lo fa con un documento diffuso questa sera dal sindaco Massimo Olivetti. Si tratta di una specie di risposta agli ultimi interventi di Roberto Paradisi e Maurizio Mugianesi di Unione Civici Marche.

“Sin dall’inizio del nostro insediamento – si legge nel documento – abbiamo esaminato il Progetto di Partenariato sullo Stadio Bianchelli, oggetto della dichiarazione di pubblico interesse in base alla delibera del Consiglio comunale di Senigallia del 14 gennaio 2020 e sin da subito, pur ribadendo il nostro interesse per la sistemazione delle strutture sportive, abbiamo avuto modo di segnalare al proponente alcune anomalie relative all’iter seguito.

“La principale di queste – si legge sempre nel documento dell’Amministrazione comunale di Senigallia – era che la dichiarazione di pubblico interesse assunta dal Consiglio comunale, fosse avvenuta ancor prima di aver acquisito alcuni pareri fondanti, tra cui la Verifica di Interesse Culturale (VIC) ai sensi dell’art. 12 D.Lgs.42/04 (richiesta appunto solo dopo la delibera consiliare,  il 19.5.2020, peraltro dietro sollecito proprio della Soprintendenza medesima), considerato che nell’opera si proponeva l’abbattimento del muro ed il contestuale spostamento delle statue di Ceccarelli, risalenti ad oltre settanta anni fa.

“I nostri timori si rivelarono fondati, tant’è che il 29.12.2020 il Segretariato Regionale per  le Marche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo notificava la Delibera della Commissione Regionale per il patrimonio delle Marche n. 113 del 10.12.2020, che disponeva la trascrizione del vincolo di interesse storico architettonico dello Stadio comunale Goffredo Bianchelli, limitatamente a tutto il lato di ingresso originario dell’area sportiva su Campo Boario Via Piave.

“Non si trattava di un “parere”, come abbiamo sentito dire da chi non conosce i fatti – si legge sempre nel documento dell’Amministrazione senigalliese -, ma di un vincolo trascritto, con le forme di pubblicità previste dalla legge (come accade per una vendita immobiliare o una ipoteca), sulla particella oggetto dell’intervento e soprattutto di un vincolo non certo limitato alle statue o al portale, come da altri erroneamente è stato riportato, ma su tutto il lato dell’ingresso originario dell’area sportiva, delimitato dalla muratura di recinzione nella quale sono inglobate opere dell’artista senigalliese Ceccarelli, tant’è che è stato prescritto che “le strutture e le opere oggetto della proposta di tutela non dovranno in alcun modo essere decontestualizzate rispetto alla attuale posizione originaria”.

“Era palese che il succitato vincolo impediva  che il progetto così come esaminato il 20 gennaio 2020 dal Consiglio comunale potesse essere messo a gara, proprio perché il proponente aveva previsto per la costruzione del nuovo centro commerciale,  “lo smantellamento di tutto il muro di cinta” e “lo spostamento del solo ingresso attraverso un’opera di smontaggio “spostandolo in asse con la via di accesso principale allo Stadio nell’area a parcheggio come portale di ingresso della nuova struttura complessiva”, opere che proprio in virtù del succitato vincolo trascritto non sono più consentite.

“Quindi il proponente avrebbe dovuto predisporre – scrive sempre l’Amministrazione comunale di Senigallia – un nuovo progetto della struttura commerciale che rispettasse il predetto vincolo e che potesse essere messo a bando tra quanti avessero voluto concorrere.

“Precisiamo che nel frattempo  questa Amministrazione, si è sempre detta disponibile  a riproporre in Consiglio la modifica della precedente delibera di pubblica utilità, purché prevedesse anche la realizzazione di opere viarie, in particolare sul Ponte Garibaldi, e quindi su tutte le vie da percorrere per accedere ed uscire dall’area, posto che già ora, senza centro commerciale, l’area presenta importanti problemi di circolazione che si sarebbero di certo acuiti a causa del transito non solo di un numero maggiore di auto, ma anche e soprattutto di numerosi mezzi pesanti per l’approvvigionamento delle merci, una linea condivisa peraltro dalla proponente, la quale però non ha fatto pervenire alcun progetto di modifica della struttura commerciale scaturito dal vincolo di cui sopra.

“Si è allora proceduto a svolgere un incontro tra il tecnico della proponente, la nostra responsabile dell’Ufficio Urbanistica ed un Responsabile della Soprintendenza, durante il quale è emerso che in base al vincolo notificato il 29.12.2020, il nuovo edificio sarebbe potuto essere costruito solo a distanza di diversi metri dal manufatto in questione.

“La ridetta circostanza, posto che l’edificio che doveva essere realizzato, non può certo essere traslato verso l’area dello Stadio, in quanto ovviamente comprometterebbe lo stesso, finisce certamente per ridurre i 4.964,32 mq di superficie coperta per il centro commerciale che il proponente aveva indicato di  realizzare nel progetto di finanza ed in base al quale aveva formulato la sua proposta economica.

“Ora, di fronte a quanto accaduto l’Amministrazione comunale di Senigallia – si legge sempre nel documento diffuso questa sera – non può che prendere atto della volontà del proponente di chiudere il procedimento avviato a gennaio 2020, si augura che possa essere proposto un nuovo progetto che tenga conto dei vincoli suddetti, ma nel contempo si è già attivata per reperire risorse necessarie per sistemare lo Stadio Bianchelli”.

 

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