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Mangialardi replica a Ciccioli: “A differenza della destra io non prendo in giro i cittadini”

Mangialardi replica a Ciccioli: “A differenza della destra io non prendo in giro i cittadini”

L’ex sindaco e consigliere regionale torna ad occuparsi del Pronto soccorso dell’Ospedale di Senigallia

ANCONA – “Al capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli piace giocare con le parole. Purtroppo, però, non gli riesce bene ed è costretto a ricorrere a ricostruzioni del tutto fantasiose. Dovrebbe invece prendere atto di essere rimasto ormai solo, persino all’interno del centrodestra marchigiano, a brandire quella bacchetta magica sfoggiata in campagna elettorale che si sta dimostrando completamente inefficace. Dovrebbe, non solo perché il caos esploso al Pronto soccorso di Senigallia è ormai del tutto fuori controllo, non solo perché le critiche più severe all’Amministrazione regionale e a quella comunale provengono in primo luogo dal personale sanitario, continuamente vilipeso e mortificato da lui stesso e dall’attuale giunta regionale, ma dovrebbe soprattutto in virtù delle continue bacchettate ricevute dal suo assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, che sia in consiglio regionale che in diverse occasioni pubbliche, con grande imbarazzo è stato più volte costretto a correggere e ridimensionare le fughe in avanti di Ciccioli”.

 Così il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi replica alle parole del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli in merito al caos che da mesi condiziona l’attività del Pronto soccorso di Senigallia.

 Quando sostengo che noi siamo stati sempre consapevoli delle difficoltà nel gestire la complessità del sistema sanitario e nel reperire il personale necessario – spiega Mangialardi – non faccio alcun mea culpa, ma scelgo di approcciarmi con serietà e concretezza alla questione, evitando di prendere in giro i cittadini. Cosa ben diversa da quanto fatto in campagna elettorale dal centrodestra marchigiano e senigalliese, e da quanto continua a fare Ciccioli. Capisco che egli reputi il mondo della sanità come una sorta di feudo personale, dove fare il bello e il cattivo tempo. Del resto, più volte ha espresso giudizi molto duri nei confronti della stessa giunta Acquaroli, rea, a suo dire, di aver fatto poco o nulla per “liberare” il mondo della sanità marchigiana dai dirigenti in carica prima della loro vittoria alle regionali del 2020, di non “dare spallate”, di non “aggirare i tetti di spesa imposti dalla legislazione nazionale” e di non contrastare adeguatamente quelle che lui definisce sprezzantemente “burocrazie sanitarie”. Tuttavia, nonostante la sua grande esperienza, credo che Ciccioli non abbia ancora ben compreso come funzioni l’Amministrazione pubblica. Piacciano o no, le leggi vanno rispettate. Che poi ci sia l’esigenza di cambiare alcune regole nessuno lo nega, tanto che io stesso ho lavorato e continuo a lavorare per superare certi vincoli imposti dal decreto Balduzzi. Lavoro che, al contrario, non è stato mai svolto seriamente dal presidente Acquaroli né tanto meno dai partiti del centrodestra. Ciccioli può dire ciò che vuole, ma non saranno certo le sue sparate demagogiche a nascondere il fallimento della giunta regionale, soprattutto per quanto concerne le politiche sanitarie. Un fallimento impietosamente certificato dai fatti, di cui, purtroppo, Senigallia è un tragico emblema”.

 

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