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Paolo Landi: “Per palazzo Gherardi una nuova scelta avveniristica che dobbiamo sostenere”

Paolo Landi: “Per palazzo Gherardi una nuova scelta avveniristica che dobbiamo sostenere”

di PAOLO LANDI*

SENIGALLIA – Immaginare una città di assoluta eccellenza è possibile realizzando un progetto visionario di rigenerazione urbana che sappia leggere le tante opportunità potenziali che Senigallia, come nessun’altra città, è in grado di offrire legando e armonizzando i tanti interventi di prossimo avviamento.

Da un’idea di pianificazione di un’area più ampia tra Rotonda e Hotel International estrapoliamo il grande spazio esteso dalla darsena Bixio all’ex Sacelit-Italcementi allargato ulteriormente da un area da recuperare dal mare e parzialmente dalla spiaggia da preservare per un futuro ampliamento del porto indispensabile per  il decollo turistico della città al più alto livello.

Questo nuovo grande spazio tutto da reinventare è incollato al centro storico, ma ne è di fatto separato dalle cesure del fiume e della ferrovia, ancora più penalizzanti alla loro intersezione che ne impediscono una fusione omogenea; è pertanto necessario riuscire a ricucire la complessa lacerazione generando, tra centro antico e porto, una nuova entità spaziale connessa.

Ciò è possibile individuando sulla darsena Bixio una nuova centralità urbana come straordinario salotto urbano e piazza d’acqua, convergenza e cerniera dei lungomari da collegare qui con un nuovo ponte che ne garantisca continuità funzionale carrabile, ciclabile e di passeggiata e contemporaneamente saldatura di un nuovo e funzionale collegamento viario ad anello a senso unico orario con il ponte degli Angeli che si sviluppa attraverso i sottopassi esistenti di via Dogana Vecchia e di via Perilli che ripartiranno metà spazio in affiancamento con una coppia di percorsi ciclopedonali che proseguiranno poi in aderenza alle sponde fluviali esaltati, tra la statale e il Foro Annonario, da un originale ponte di interscambio in legno lamellare che attraversa il Misa correndo per un breve tratto in asse al fiume su un impalcato sostenuto da travi appoggiate agli argini al di sopra della sezione idraulica e che proietta una prospettiva visuale suggestiva all’interno del fiume e sulla palizzata dei portici ancor più spettacolare se derivante da un recupero di palazzo Gherardi alternativo a quello ufficiale di sola ristrutturazione e ripristino e finanziato con risorse pubbliche che potrebbero rivelarsi insufficienti e fortemente condizionate da tempi di realizzazione prescrittivi.

L’idea diversa è di coinvolgere palazzo Gherardi in un unico piano d’area con piazza Simoncelli e il nuovo ponte scambiatore della mobilità dolce in un progetto di finanza completamente auto sostenibile. Per l’ex liceo si dovrebbe valutare un intervento completamente slegato dai finanziamenti esterni che si fonda su demolizione, ampliamento e fedele ricostruzione filologica delle facciate con l’elevazione di un piano in più come risultava prima del terremoto, eliminazione dei primi 5 portici sui 17 totali e una nuova estensione di eguale altezza e fattezza ruotata ortogonalmente su piazza Simoncelli somigliante all’angolo terminale del porticato che da su via Cavallotti.

L’incremento volumetrico complessivo andrà a giustificare l’operazione assimilabile ad una permuta al 30-35%, che produrrà utile ai promotori con la commercializzazione delle eccedenze, restituendo contestualmente alle attuali proprietà senza oneri aggiuntivi le identiche superfici possedute completamente rinnovate, comune compreso che potrà gestirle al meglio e in ottemperanza  all’impegno dettato dalla volontà del lascito. Non va inoltre trascurato il vantaggio di poter organizzare una migliore flessibilità interna più idonea a nuovi diversi utilizzi né quello operativo di trasferire provvisoriamente i negozi del piano terra sul primo blocco realizzato in attesa della  completa ultimazione dell’intervento  per un rientro definitivo nelle sedi originarie. Ma il risultato principale è senz’altro quello di un consistente risparmio di denaro pubblico con la rinuncia del cospicuo finanziamento non più necessario e dirottabile su altri importanti interventi. Ostacoli all’iniziativa non dovrebbero venire nemmeno da una sovrintendenza che non avrebbe ragionevoli motivi di opposizione a un progetto che in nessun modo andrebbe a modificare l’estetica originaria.

L’ingombro del nuovo blocco di porticato in estensione inciderà solo per un quarto della superficie di piazza Simoncelli che risulterà ridimensionata nell’ennesimo elegante salotto urbano con un cambio di immagine radicale impreziosita da affacci più omogenei e da una apertura straordinaria sul fiume, conseguenza dell’eliminazione dei 5 portici, che andrà a spalancare un cono visivo sorprendente sul porto e ad aggregare a se gli spazi di via Manni  e della piazza del Foro Annonario.

Infine Il ponte passerella scambiatore, finanziabile  dagli oneri di urbanizzazione si proporrà come nuova icona della città e punto d’osservazione strategico che potrà proiettare a 360 gradi schermate di bellezze naturalistiche e monumentali uniche e sarà principale catalizzatore della complessa congiunzione tra città antica e mare che si trasforma magicamente in un asse privilegiato di comunicazione con inediti e invitanti percorsi capaci di attrarre naturalmente turisti e residenti che potranno poi continuare nei loro spostamenti attraverso una vasta maglia di viali a mobilità lenta e protetta.

Questa idea progetto del recupero di palazzo Gherardi dimostra come scelte diverse possono condizionare il futuro della città oscillando da obiettivi di scontata banalità a una prospettiva di magnificenza che si  costruisce con scelte strategiche attuali ma non vincolanti e definitive e aperte a migliorie continue fin tanto che ci saranno le condizioni di poter intervenire sulle proposte.

In allegato si riporta una vecchia foto a volo d’uccello che evidenzia  potenza e bellezza del cuneo tra Foro Annonario e porto teatro potenziale della principale ricucitura tra lungomari e centro città, uno  schizzo del percorso dolce attraverso il ponte scambiatore e un disegno in pdf scaricabile con l’ipotetico sviluppo urbano da cui poter seguire in dettaglio quanto riportato dall’articolo.

*Urbanista

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