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“Cosa si deve fare perché non accada più”: due mesi dopo l’alluvione incontro pubblico organizzato da Diritti al Futuro

“Cosa si deve fare perché non accada più”: due mesi dopo l’alluvione incontro pubblico organizzato da Diritti al Futuro

Appuntamento il 16 novembre, alle ore 17, a Senigallia all’Auditorium San Rocco

SENIGALLIA – Due mesi dopo la disastrosa alluvione che ha devastato il nord delle Marche, i paesi, le valli del Misa e Nevola e Senigallia, Diritti al Futuro, in collaborazione con i Giovani Europeisti Verdi, organizza un incontro pubblico per capire meglio cosa è successo, come è successo, perché è successo il 15 e il 16 settembre e, soprattutto, cosa si deve fare perché non accada più quella terribile scia di morti e di danni al territorio, agli abitati, alle attività economiche, all’agricoltura.

Purtroppo la crisi climatica globale, i cui effetti, questa volta, hanno direttamente riguardato così drammaticamente la nostra realtà locale, non trova ancora piena consapevolezza e risposte adeguate da parte della comunità internazionale.

E così un evento climatico mai conosciuto dalle nostre parti si è abbattuto su di un territorio già fragile, reso ancor più vulnerabile dalla mancata cura e manutenzione e da interventi di trasformazione e alterazione che l’uomo ha compiuto sul suolo allo scopo di adattarlo ai propri interessi e alle proprie esigenze.

Per comprendere quanto è successo, come gestire il rischio idrogeologico e capire gli interventi necessari e urgenti da attuare, abbiamo organizzato un incontro pubblico che si svolgerà il 16 novembre dalle ore 17 presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia. Abbiamo invitato a relazionare alcuni dei più qualificati esperti dei temi oggetto dell’incontro:

  • il Geologo Pieramelio Baldelli, per raccontarci l’inizio dell’alluvione visto da Serra Dei Conti;
  • il Professor Maurizio Brocchini, per riprendere il Contratto di Fiume;
  • il Geologo Marcello Principi, per descriverci l’Assetto di Progetto;
  • il Geologo Andrea Dignani, per descriverci le vasche di laminazione.

Contiamo, poi, sulla presenza dei rappresentanti dei 9 Comuni delle valli Misa e Nevola, certi, come tutti dovremmo essere, che “nessuno si salva da solo” dagli effetti della crisi climatica, ormai in corso anche in questo territorio.

Delle attività svolte per sostenere le comunità locali, durante la prima fase dell’emergenza ed ancora in atto, ci parleranno i rappresentanti del volontariato e il dott. Bomprezzi della Caritas di Senigallia.

Abbiamo anche invitato i rappresentanti delle diverse amministrazioni e enti pubblici a vario titolo competenti, e chiamiamo a partecipare i cittadini e le cittadine coinvolte e interessate.

Purtroppo ci appaiono ancora troppo deboli e, non del tutto coordinate, le azioni messe in campo per mitigare il dissesto idrogeologico e tutelare la sicurezza delle comunità.
Così come ci appaiono sbagliate certe iniziative in corso per intervenire a valle dei fenomeni (come allungando il molo nord del porto di Senigallia) e non a monte dove si originano i problemi.

Le questioni aperte sono complesse e siamo consapevoli come troppe norme, procedure e competenze in campo non aiutino a districare la matassa, così come lo smantellamento della struttura tecnica regionale in favore di una società privata esterna: il Consorzio regionale di Bonifica.

Il fattore “tempo” sarà decisivo per evitare spese per progetti inutili e correggere i gravi errori e le lentezze incredibili di un passato lungo ormai diversi decenni!

Non si può più perdere tempo!

Va subito attivato un processo e le azioni necessarie di adattamento e resilienza per mitigare gli effetti della crisi climatica e mettere in sicurezza il territorio.

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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