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Diritti al Futuro: “AAA cercasi a Senigallia Piano strutturale del verde”

Diritti al Futuro: “AAA cercasi a Senigallia Piano strutturale del verde”

“L’Assessorato all’Ambiente ci deve  convincere che tutela in modo egregio alberi e sicurezza. Non basta un incontro rassicurante con un bravo esperto”. Serve un progetto di compensazione legato ai cambiamenti climatici ed alla produzione di CO2

SENIGALLIA – Dal movimento politico Diritti al futuro riceviamo e pubblichiamo: “Tanta nebbia resta dopo le risposte dateci dall’assessora all’Ambiente Campagnolo e dalla dott.ssa Vignoli dell’ufficio Verde e Ambiente,  in occasione dell’incontro di giovedì 1°dicembre alla Rotonda,  avente come titolo  “La gestione delle alberature tra scienza ricerca e sostenibilità”.

“Noi di Diritti al Futuro, da sempre sensibili e presenti  alle tematiche richiamate , cerchiamo risposte chiare e magari pure una visione di lungo termine, cioè una strategia di rimboschimento cittadino per rendere la nostra città più fresca ed ombrosa durante le giornate canicolari estive, purtroppo sempre più frequenti ed anche per  limitare e risparmiare  l’accensione di condizionatori .

“Il prof. Alberto Minelli, agronomo dell’università di Bologna, ha illustrato varie tecniche per  verificare lo stato di salute delle  alberature storiche e monumentali,  sottolineando come  con il cambiamento climatico necessitino nuove soluzioni.  Ha, poi,  presentato  quanto va  facendo, assieme al suo staff,  in via L’Aquila, via laterale di  Viale Anita Garibaldi (attualmente “strada”, visto che gli alberi non ci sono più fino al semaforo), dove si sta tentando di  conservare pini e asfalto, ombra e sicurezza,   con un discreto impatto finanziario, come ci è stato sottolineato.

“Si è parlato di un censimento , dunque di un’indagine conoscitiva della condizione del verde pubblico cittadino;  ci hanno rassicurato che Senigallia è un esempio virtuoso in quanto possiede un patrimonio verde di 13.000 alberi e che le alberature dei privati  compensano egregiamente la mancata produzione di ossigeno dei pini abbattuti,   ma di rapporto uomo- albero (cioè quanti alberi dovrebbero esserci  in rapporto ai residenti,  e quale sia il criterio di compensazione tra alberi abbattuti e alberi da piantare, cioè quanti alberi devono essere piantati per sostenere i cambiamenti climatici e per garantire il benessere dei cittadini ),  insomma di un Piano Strutturale del Verde a breve e medio termine..manco l’ombra!

“A fine incontro, dopo le numerose domande, poste da dai cittadini dei comitati di salvaguardia degli alberi dopo i casi di  Viale Anita Garibaldi, ovvero l’abbattimento, senza via di scampo, di pini  durante la stagione estiva ,  il blitz  notturno  di  Stradone Misa,   l’operazione Saline “Meno 7”, come gli alberi tagliati, di cui soltanto due evidentemente malati,   restiamo confusi dalla finalità di questo incontro pubblico.  Anche  stavolta  cittadini residenti ed associazioni ambientaliste  non sono state coinvolte.

“La risposta tremolante della dott.ssa Vignoli, sulle perizie, fondate   in gran parte su osservazioni esperte, come unica prova regina a causa dei vari abbattimenti  e sulla promesse  di   tempi  brevi di re-impianto di nuove   alberature, meno monumentali  ci lasciano interdetti. Per giunta non è certo se i nuovi alberi saranno piantati nelle stesse vie dove altri alberi sono stati abbattuti. Mah!

“Che forse ci sia un sotteso bisogno di dissipare dubbi su frettolosi tagli indiscriminati  con un incontro  rassicurante con l’esperto  che ci convinca che  l’Assessorato all’Ambiente, tutela in modo egregio alberi e sicurezza?

“La presentazione del progetto conservativo  delle  alberature di via L’Aquila, in collaborazione con uno staff di spessore, non basta a seppellire e a tacitare le voci critiche, tanto più  che il costo dell’operazione è abbastanza elevato  e non potrà essere applicato ad altre situazioni cittadine, ci è parso di capire.

“Noi di Diritti al Futuro chiediamo  all’Assessorato all’Ambiente di presentare  ai cittadini  ed alle Associazioni   il Piano di Verde Pubblico, contenente quei dettagli specifici su zone  interessate e tipologia di alberi,  che nella riunione sono stati vagamente citati ed un progetto  cittadino specifico rivolto al contrasto dei  cambiamenti  climatici ed  al  risparmio energetico”.

 

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