Dopo 78 anni restituita alla famiglia la piastrina di riconoscimento del bersagliere Eugenio Bacolini
Dopo 78 anni restituita alla famiglia la piastrina di riconoscimento del bersagliere Eugenio Bacolini
CORINALDO – Una doppia lamina ossidata dal morso della terra che porta con sé la storia di un uomo, un Soldato. A 78 anni di distanza la piastrina di riconoscimento del bersagliere corinaldese Eugenio Bacolini torna in famiglia consegnata dalle mani del primo cittadino Gianni Aloisi alla famiglia.
“Nei giorni scorsi – spiega il sindaco – sono stato contattato dal Gruppo Ricerche Storiche in seguito al ritrovamento in Molise della piastrina di riconoscimento del bersagliere Bacolini, reduce della Seconda Guerra Mondiale. Doveroso restituirla alla famiglia”. Il via alle ricerche grazie anche al Cultural historic Association Combat Road e l’Archeoclub di Corinaldo (rappresentato da Franco Rotatori) che hanno rintracciato i familiari che di lì a poco sono stati ricevuti dal sindaco con la consegna ufficiale ai nipoti Emanuele e Nicolò che emozionati hanno ricevuto il prezioso cimelio.
Eugenio Bacolini, classe 1912, era originario di Arcevia e partì per la campagna di Albania nel 1939 dove visse e vide la ferocia della guerra. Indelebili nella mente dei nipoti i racconti del nonno tra cui quello in cui si rifiutò di uccidere una spia albanese (una donna in gravidanza) ferendola volontariamente alle gambe, decisione che gli costò giorni di rigore per aver disobbedito all’ordine. Un episodio che da solo spiega chi fosse Eugenio Bacolini. “A lui – conclude il sindaco la riconoscenza per avere servito la Patria e per la rettitudine morale dimostrata”.
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