Piscina delle Saline, l’ex sindaco Mangialardi ed altri 4 rinviati a giudizio
Piscina delle Saline, l’ex sindaco Mangialardi ed altri 4 rinviati a giudizio
Saranno processati anche gli ex assessori comunali Maurizio Memè e Simonetta Bucari, e gli ex presidenti del Comitato Uisp di Senigallia, Massimo Tesei e Giorgio Gregorini. Assolti, invece, tre ex assessori (Enzo Monachesi, Chantal Bomprezzi e Gennaro Campanile) che avevano scelto il rito abbreviato
ANCONA – Questa mattina il Gup del Tribunale di Ancona, dottoressa Francesca De Palma, ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, per la vicenda dell’affidamento alla Uisp della gestione della piscina delle Saline, senza aver effettuato un bando di gara.
Insieme a Maurizio Mangialardi sono stati rinviati a giudizio (il processo prenderà il via il 3 marzo 2023) due assessori della sua vecchia giunta, Maurizio Memè e Simonetta Bucari, e gli ex presidenti del Comitato Uisp di Senigallia, Massimo Tesei e Giorgio Gregorini.
Altri tre assessori dell’ex giunta comunale di Senigallia (Enzo Monachesi, Chantal Bomprezzi e Gennaro Campanile) che avevano scelto il rito abbreviato, sono stati invece prosciolti da tutte le accuse.
“Sono rammaricato dal dover essere chiamato a rispondere a un processo inutile e chiaramente politico – dichiara l’ex sindaco di Senigallia ed attuale capogruppo del Pd in Regione, Maurizio Mangialardi -, ma allo stesso tempo molto tranquillo e sereno. So bene che si tratta di una vicenda costruita e montata ad arte da personaggi del precedente Consiglio comunale come il consigliere Giorgio Sartini e la sua lista Senigallia Comune, i quali per cinque anni non hanno fatto altro che ricorrere a denunce ed esposti, sostenuti in questo cinico gioco al massacro anche da figure nazionali e istituzionali della Lega con alcune interrogazioni parlamentari.
“Tuttavia – afferma sempre Mangialardi -, le odierne assoluzioni dai miei stessi capi d’accusa per gli ex assessori Enzo Monachesi, Chantal Bomprezzi e Gennaro Campanile, i quali sono ricorsi al rito abbreviato, mi sembra facciano luce sul corretto operato in merito all’affido della gestione della piscina delle Saline alla Uisp, avvenuto nel 2015”.
“Molte accuse formulate inizialmente – ricorda Mangialardi – sono già cadute. Resto dunque tranquillo e sereno, nella inscalfibile certezza di aver sempre lavorato non solo onestamente, ma anche e soprattutto nel pieno interesse della città e degli utenti della piscina, come del resto è stato dimostrato chiaramente dai risultati conseguiti. La proroga della gestione dell’impianto, infatti, allagato e gravemente compromesso dalla drammatica alluvione che aveva colpito Senigallia, venne presa per garantire la continuità dei servizi. Tanto è vero che provvedimenti analoghi furono adottati anche per altri 18 impianti sportivi. Un atto dunque di buon senso, di cui non mi pento e che rifarei senza se e senza ma, perché ha significato dare risposte immediate ai cittadini e restituire loro serenità”.
“Il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Ancona ha pronunciato oggi sentenza di assoluzione nei confronti miei e degli altri assessori – afferma invece Gennaro Campanile – che, come me, avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato nel processo concernente le vicende della piscina delle Saline di Senigallia, nel quale mi veniva contestato il reato di abuso d’ufficio con riferimento a due delibere (2015 – 2017) concernenti appunto la gestione della piscina.
“In particolare veniva contestata – aggiunge Campanile – il rinnovo della proroga della gestione adottata dalla Giunta municipale nell’estate 2015. La sentenza mi ha assolto perché il fatto non costituisce reato, ponendo così fine ad una vicenda processuale nella quale ritengo di essere stato ingiustamente coinvolto.
“Come molti ricorderanno infatti l’operato della Giunta di cui facevo parte – prosegue Campanile – fu contraddistinto dapprima, nel 2014, subito dopo l’alluvione, e poi, nel 2015, dalla necessità di adottare provvedimenti che consentissero di garantire, in condizioni così difficili per la città, il funzionamento di tutti le strutture e gli impianti sportivi.
“Non è stato facile per me e per la mia famiglia – prosegue Gennaro Campanile – dover sostenere in questi anni il peso della sottoposizione ad un procedimento penale che non potevo non ritenere priva di giustificazione. Mi ha sorretto, oltre alla forza spirituale, la convinzione di aver sempre svolto la mia opera di amministratore correttamente, contribuendo alla realizzazione dell’interesse della città.
“Non posso che ringraziare – conclude Gennaro Campanile – tutti quelli che mi hanno sempre sostenuto ed hanno continuato a riporre fiducia in me, certi della mia innocenza. Un ringraziamento particolare va al mio difensore, l’avvocato Massimiliano Belli, che ha svolto una pregevole ed approfondita attività difensiva, perseguendo con costanza il riconoscimento della mia innocenza”.
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