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“A Senigallia occorre salvaguardare il settore turistico-balneare”

“A Senigallia occorre salvaguardare il settore turistico-balneare”

Oggi pomeriggio il Consiglio comunale ha approvato – a maggioranza – un articolato ordine del giorno presentato da Anna Maria Bernardini di Forza Italia

SENIGALLIA – Nelle Marche sono presenti, al momento, ben 906 stabilimenti balneari. Ed i concessionari, dopo l’ultima direttiva Bolkenstein, sono sul piede di guerra, preoccupati di perdere quanto faticosamente hanno messo insieme in anni di lavoro.

E su questo delicatissimo – ed attuale – argomento, oggi pomeriggio, in apertura del Consiglio comunale, l’esponente di Forza Italia, Anna Maria Bernardini, ha presentato – a presidente e sindaco . un articolato ordine del giorno.

Documento poi approvato dai consiglieri di maggioranza. Gli esponenti della minoranza, invece, dopo aver chiesto un rinvio della discussione, hanno presentato un emendamento.

Nel documento di Anna Maria Bernardini si legge: “Il Consiglio comunale di Senigallia, premesso

– che le concessioni demaniali marittime sono interessate direttamente dalla Direttiva servizi 2006/123/CE recepita nel nostro ordinamento interno con il decreto legislativo numero 59 del 2010 e dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea;

– che le sentenze del Consiglio di Stato numero 17 e numero 18 del 2021 hanno dichiarato illegittima l’estensione concessa dal legislatore al 2033 e sancito la decadenza generalizzata di tutte le concessioni in essere dal 31 dicembre 2023;

– che il settore delle imprese balneari e turistiche rappresenta per il nostro Paese un’importante, anzi fondamentale, realtà socio-economica e di sviluppo, composta tradizionalmente da aziende in maggioranza a gestione familiare, la cui unica o primaria fonte di reddito è il proprio lavoro;

– che le suddette sentenze del Consiglio di Stato, prevedendo la piena attuazione dell’articolo 12 della suddetta Direttiva, è in contrasto con la Costituzione italiana, la quale ha per fondamento il diritto al lavoro, diritto fondamentale garantito in più parti dalla Carta costituzionale;

– che l’apertura alle gare comporterebbe gravi e pesanti danni per gli attuali concessionari, che hanno fatto una scelta di vita, di lavoro e hanno investito le proprie disponibilità economiche nella loro impresa, senza la copertura di ammortizzatori sociali;

– che tale prospettiva crea grande incertezza per oltre 30.000 imprese, creerà tensioni e conflitti sociali di dimensioni inimmaginabili e aprirà un contenzioso giudiziario di difficilissima gestione;

– che tale prospettiva sconvolgerà la tipicità delle spiagge italiane, mettendo in crisi il settore più importante dell’intero sistema turistico nazionale e darà un duro colpo all’occupazione e alla crescita economica del nostro Paese, che già fa difficoltà a ripartire, a causa anche dell’emergenza pandemica, che ha sortito non poche difficoltà alle famiglie e al mondo economico-produttivo.

“Considerato che – alcuni Paesi europei – come la Spagna, il Portogallo e la Croazia – hanno garantito alle loro concessioni demaniali una proroga che arriva fino a 75 anni o il diritto di prelazione senza nessun richiamo o procedure da parte di Bruxelles”, si legge sempre nel documento presentato in Consiglio comunale dalla Bernardini

– con le gare verrà messo letteralmente in ginocchio il settore balneare, con perdita di posti di lavoro e verranno meno le fonti di sostentamento per moltissime famiglie, titolari di imprese balneari;

– le attività economiche del settore balneare rappresentano una grande ricchezza da preservare, non solo per il nostro territorio, ma per tutta la Regione e per tutta la Nazione Italia; Esprime vicinanza agli operatori balneari del nostro territorio, della nostra Regione e di tutto il Paese”.

Un ordine del giorno che “impegna il sindaco e la Giunta comunale di Senigallia a trasmettere il presente atto al presidente della Regione Marche; ad attivare, anche congiuntamente con la Regione, tutte le iniziative opportune e necessarie, affinché venga salvaguardato il settore turistico-balneare presso tutte le istituzioni nazionali e comunitarie in modo che le concessioni demaniali marittime siano estromesse dall’applicazione della Direttiva 2006 /123/CE”.

A questo ordine del giorno – approvato a maggioranza -, gli esponenti della minoranza hanno presentato un emendamento, firmato dai consiglieri comunali Dario Romano, Margherita Angeletti, Chantal Bomprezzi, Lorenzo Beccaceci, Ludovica Giuliani, Stefania Pagani, Enrico Pergolesi e Rodolfo Piazzai.

“Si propone – vi si legge – di emendare la proposta in oggetto: punto 1 – togliere nelle premesse il quarto capoverso da “che le suddette sentenze del Consiglio di Stato…” fino a “Carta costituzionale” punto 2 – negli impegni, sostituire il testo presente con: “impegna il Sindaco e la Giunta a – trasmettere il presente atto alla Regione Marche; – chiedere alla Regione di impegnarsi per fare attivare la Conferenza Stato – Regioni, attraverso apposito pronunciamento, per una rapida soluzione del problema e, in particolare, per l’approvazione di un atto normativo che consenta di: 1. Valorizzare l’esperienza professionale ed il patrimonio di conoscenza di chi ha già svolto attività di gestione di beni demaniali; 2. Tenere conto delle specificità territoriali nell’Unione europea e in Italia; 3. Tutelare il legittimo affidamento dei concessionari, con il riconoscimento di un indennizzo a tutela degli eventuali investimenti effettuati”.

 

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