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A tre mesi dall’alluvione nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio

A tre mesi dall’alluvione nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio

E con il nuovo allarme maltempo si chiudono ancora le scuole e gli impianti sportivi

di ELPIDIO STORTINI

SENIGALLIA – Oggi, sabato, Senigallia e tutti gli altri centri della vallata del Misa e del Nevola, a causa dell’allarme maltempo (stando a chi diffonde le indicazioni si dovrebbe trattare di una semplice pioggia) si bloccano. A Senigallia resteranno chiuse tutte le scuole, così come i centri per i disabili, il centro diurno Alzheimer, la biblioteca comunale e tutti gli impianti sportivi.

Scuole chiuse anche a Ostra, a Serra de’ Conti, a Corinaldo, ad Arcevia, ad Ostra Vetere, a Trecastelli. Ovunque, quindi, visto che a Barbara – altro centro del nostro comprensorio – il sabato le scuole sono comunque sempre chiuse.

Ed oggi resteranno chiuse anche molte attività. Il che fa presumere che la situazione rischia di diventare, giorno dopo giorno, sempre più pesante. Anche perché va considerato che siamo a dicembre e che, quindi, ogni giorno è buono per avere delle precipitazioni.

Ma oltre a decidere le chiusure, ben poco si sta facendo per mettere in sicurezza il territorio. Dal 15 settembre – giorno dell’ultima tragica alluvione – sono passati 86 giorni (giovedì saranno tre mesi, lo aggiungiamo per farci comprendere meglio). Eppure, nonostante i tanti proclami, le continue dichiarazioni fatte – da chi amministra il nostro territorio – davanti alle telecamere delle maggiori televisioni italiane, ci ritroviamo nella situazione di sempre, con gli argini ancora aperti lungo il fiume Misa, con molti alberi trascinati dall’acqua rimasti dove erano il 16 settembre.

Tutto questo mentre le attività chiudono, le famiglie si ritrovano con i figli a casa (visto che le scuole restano chiuse). Chi è sfollato continua a tremare dalla paura e chi abita nelle zone già alluvionate, ad ogni allarme, rischia di morire di crepacuore. Senigallia, come ha detto più volte il suo sindaco, “è alla frutta”. Ma, per altri, purtroppo, siamo già passati…all’amaro.

Per cui o ci si muove in fretta, recuperando il tempo perduto (tre mesi!) per mettere in sicurezza Senigallia e gli altri centri del territorio oppure, prima o poi, si rischia una devastazione ancora più pesante di quella del 15 settembre. E la responsabilità non è certo di chi vive – o lavora – in questo territorio.

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

Un pensiero su “A tre mesi dall’alluvione nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio

  • GIORGIO BECCI

    è uno schifo in più il 16/ dicembre scade anche l’IMU – vorrei sapere quanto valgono ora le abitazioni nella zona rossa……………….??????????????

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