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Il dottor Italo Tanoni ha presentato al Rotary club Senigallia il suo libro “Lettere dall’inferno”

Il dottor Italo Tanoni ha presentato al Rotary club Senigallia il suo libro “Lettere dall’inferno”

SENIGALLIA – Con l’obiettivo di approfondire il tema della restrizione della libertà personale, un argomento tanto delicato quanto rilevante riguardo l’aspetto dell’impatto sociale, il Rotary Club Senigallia ha organizzato un incontro con il dott. Italo Tanoni il quale, nella doppia veste di autore e relatore della serata, ha presentato il suo libro Lettere dall’Inferno – Per una pedagogia della detenzione (Edizioni ETS – 2022).

Introducendo l’ospite, il presidente Giovanni Consalvo Traina ha sottolineato che Italo Tanoni, pedagogista e sociologo autore di numerosi saggi e pubblicazioni, è stato Ispettore tecnico del MIUR e docente di Tecnologie dell’istruzione e dell’apprendimento (Facoltà di Scienze della Formazione) e di Sociologia della religione (Facoltà di Sociologia) presso l’Università di Urbino “Carlo Bo” e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Ancona. Giornalista professionista, dal 2010 al 2015 ha ricoperto l’incarico di Garante regionale per la tutela dei diritti delle persone ristrette nella libertà personale della regione Marche.

L’autore ha spiegato che la scrittura del volume è stata un’esperienza personale unica che traccia un identikit delle carceri italiane interpretando, in chiave filosofico-pedagogica, l’esperienza della detenzione; basandosi sulle testimonianze dirette rappresentate da oltre cinquecento lettere di detenuti a lui indirizzate in veste di Garante, il libro offre in chiusura una prospettiva sulla funzione rieducativa del carcere.

Il sistema carcerario è utile alla Società? Per una risposta esaustiva e coerente – ha proseguito il relatore – sono tante le variabili da considerare. In Italia esistono 191 istituzioni penitenziarie che accolgono, spesso in condizioni disagiate e di sovraffollamento, circa 57.000 detenuti; solo il 4,5 % di queste persone ha un lavoro ed il costo individuale giornaliero a carico dello Stato è pari a 157 euro dei quali, però, solo 37 centesimi di euro vengono destinati per la rieducazione.

Il ruolo del Garante è quello di cassa di risonanza del disagio dei detenuti a cui deve fare seguito la funzione di mediatore di quelle istanze presso le sedi istituzionali competenti. Nonostante nel corso del 2022 siano purtroppo avvenuti 84 suicidi in carcere – ha concluso Tanoni – svolgono egregiamente il loro difficile compito due elementi positivi – il volontariato e la pedagogia penitenziaria – che alleggeriscono le situazioni più gravi e contribuiscono a migliorare la qualità della vita dei detenuti.

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