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Campanile: “Colpo di mano alla Fondazione Città di Senigallia, chiusa la Residenza Protetta”

Campanile: “Colpo di mano alla Fondazione Città di Senigallia, chiusa la Residenza Protetta”

di GENNARO CAMPANILE*

SENIGALLIA – Ai consiglieri comunali è stata recapitata la relazione del commissario Canafoglia sulla gestione 2022 della Fondazione. Ci sono numerose conferme e parecchie novità, queste ultime che stravolgono tutto quello che è stata finora la Fondazione.

Partiamo dalle conferme. Come più volte affermato da Amo Senigallia, per il risanamento della gestione economica non è sufficiente agire sul fronte dei costi. Anche il 2022 si chiude con una perdita (-340.961). In mancanza dei maggiori ricavi (+300.000) di cui non è fornita spiegazione dell’origine, la perdita non sarebbe stata tanto diversa da quella dell’anno prima (con Canafoglia al comando). Per sostenere che il “risultato di bilancio effettivo per il 2022 si attesta con un utile” Canafoglia toglie dal computo gli ammortamenti (all’esame di università sarebbe bocciato per una affermazione del genere, forse voleva dire cash-flow) ma al tempo spesso ripropone i bilanci degli anni passati con gli ammortamenti inglobati che peggiorano le cifre.

Nell’anno della gestione commissariale non è venuto nessun accordo con Autostrade, il Musinf e gli Orti del Vescovo sono allo stesso punto di partenza, quindi zero risultati che si sommano allo zero risultati della gestione precedente che era del CA presieduto dallo stesso Canafoglia. Due anni, zero risultati. E se sul fronte Autostrade si può capire che la controparte attenda il giudizio di Cassazione, per gli altri due il bilancio di Canafoglia è negativo tanto più che sembra aver compreso l’importanza di sbarazzarsi di entrambi.

Canafoglia si lamenta della brevità dell’incarico annuale “posto che la condizione dell’Ente e le sue pratiche estremamente complesse richiedono tempi ben più lunghi per produrre risultati consolidati”. E’ una affermazione indecente. Stiamo parlando dello stesso Canafoglia Presidente del CA, poi dimissionario per le criticità dell’Ente, poi diventato Commissario accettando un incarico annuale e non per obiettivo? Non conosceva la situazione dell’Ente? Scopre adesso che la Fondazione è seduta su una polveriera?

Ma veniamo al pezzo forte della relazione: il vero progetto di risanamento. Siccome la gestione della Residenza Protetta non è economica (il dottor Guzzonato c’era arrivato parecchi anni fa dando l’avvio agli investimenti) tanto vale chiuderla destinando una delle due palazzine attuali a Casa della Comunità (non prevista finora dal piano sanitario regionale per Senigallia e senza precisare se hub o spoke) e l’altra a Ospedale di Comunità per cure intermedie. Progetto possibile oggi proprio grazie agli investimenti del vituperato dottor Guzzonato!

Il piano non è un’idea ma un progetto firmato dal Direttore UOC Anziani di Senigallia (dottor Alessandro Marini) e dal dirigente dei Servizi Sociali di Ambito (dottor Maurizio Mandolini) su carta intestata delle rispettive aziende e presentato alla Regione Marche.

Ma non è finito. Canafoglia propone anche la bozza di un accordo tra Fondazione ed Opera Pia per la creazione di un nuovo ente per la gestione delle “cure intermedie” di 40 posti letto, trasferimento del personale della Fondazione (tutto o solo di quelle “rispondenti hai requisiti richiesti”?), aggiunta di qualche figura professionale proveniente dall’Opera Pia, Opera Pia a cui è demandata anche la gestione amministrativa ed il controllo (la Fondazione non sarebbe in grado di farlo).

Entriamo nel cuore del problema. Il progetto sarà forse quello “giusto” ma come si è permesso Canafoglia di presentarlo in Regione senza prima aver discusso in Commissione o Consiglio Comunale l’indirizzo strategico? Che fine fa la Fondazione attuale, di che cosa si occuperà, in che modo? La Fondazione non è “roba sua” ma dei senigalliesi che sono rappresentati dal Consiglio Comunale. Canafoglia rappresenta solo se stesso, dovrebbe ricordarselo.

Quando a metà settembre c’è stata la conferenza stampa congiunta Canafoglia/Olivetti ed è stato espresso l’auspicio della continuazione della gestione commissariale, Olivetti era al corrente del progetto datato 09 gennaio 2023? Se era al corrente ha dato il suo benestare senza informare il Consiglio/Commissioni? Stesso discorso vale per il Presidente Bello. Che riferiscano in Consiglio e al più presto.

Il grottesco è raggiunto quando Canafoglia perora la continuazione della gestione commissariale sostenendo che “un CA di nomina politica, gestirebbe l’Ente con logiche “politiche” o di compromesso”. Dobbiamo intendere che Canafoglia, nominato dalla politica Commissario e, prima, Presidente del CA della Fondazione, ha svolto i suoi incarichi con logiche “politiche” o di compromesso” o “di contemperamento di equilibri di varia natura anche esterni che nulla hanno a che vedere con una sana gestione aziendalistica”? Sono parole sue…

Dopo un comportamento simile è venuto meno qualsiasi motivo per continuare la gestione commissariale perché non garantisce più i senigalliesi per la metodologia poco trasparente applicata soprattutto nel momento più importante della vita della Fondazione che conosciamo. Altro che trasparenza!

*Consigliere comunale AmoSenigallia

 

 

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