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“Dopo l’alluvione occorre un commissario che svolga bene il suo ruolo”

“Dopo l’alluvione occorre un commissario che svolga bene il suo ruolo”

Presa di posizione di Maurizio Mangialardi in seguito alla manifestazione degli alluvionati svolta a Pianello di Ostra: “Sì alla proroga dello stato di emergenza”. Rendere operativo l’Ufficio Speciale Misa e Nevola

ANCONA – “Mi sembra che la manifestazione dei comitati degli alluvionati svoltasi sabato scorso abbia dato spunti interessanti e avanzato alcune proposte serie, di cui la Regione Marche difficilmente non potrà tenere conto. D’altra parte, a otto mesi dalla tragica alluvione che ha devastato diversi comuni delle province di Ancona e Pesaro Urbino, è tempo che la giunta regionale dia alcuni segnali concreti, che fino a oggi sono totalmente mancati, alle popolazioni di questi territori”.

A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi, che sabato scorso ha partecipato alla mobilitazione promossa dai comitati degli alluvionati di tutta la vallata a Pianello di Ostra.

“Anzitutto – continua Mangialardi – occorre prorogare lo stato d’emergenza per almeno altri 12 mesi, visto che i risultati dei primi 8 non sono stati soddisfacenti. Ma ciò non basta. È dalla fine dello scorso anno, infatti, che la giunta regionale e diversi esponenti dell’Amministrazione di Senigallia sbandierano i 400 mila euro messi a disposizione dell’Ufficio Speciale Misa e Nevola, ma ancora non sappiamo se e come sono stati spesi. L’Ufficio speciale resta una scatola vuota, anche perché, come sostengono correttamente tanti cittadini, il commissario non sta facendo il commissario, non sfruttando a fondo le opportunità che questo status offre per agire più celermente e in maniera più incisiva sui problemi. Tanto è vero che quel poco che è stato realizzato lo si è fatto solo a spot, senza alcuna programmazione, e risulta del tutto insufficiente a mitigare il rischio idrogeologico. Non a caso molte comunità continuano a restare esposte al rischio di nuove esondazioni. È evidente che va individuata una figura capace di creare un coordinamento con i Comuni del territorio, per dare una visione d’insieme ai bisogni di ciascuna amministrazione, predisporre una pianificazione efficace degli interventi necessari e attuarla con le tante risorse che, a differenza del passato, sono oggi a disposizione delle istituzioni locali”.

“Tra l’altro – conclude Mangialardi – non siamo all’anno zero: esiste già una pianificazione degli interventi necessari che riguarda il tratto del fiume compreso tra la sua foce e Arcevia. È l’Assetto di Progetto approvato nel 2016. È necessario ripartire da lì, tenendo ovviamente conto degli scenari mutati, a partire dal drammatico ripetersi sempre più frequente di eventi catastrofici. La precedente pianificazione va integrata con l’individuazione di bacini acquiferi, l’estensione degli interventi per il rafforzamento degli argini e l’avvio di una profonda opera di pulizia dei fiumi che comprenda la rimozione non solo delle piante, ma soprattutto del materiale sovralluvionale. Più volte in questi mesi siamo intervenuti su questi temi e presenteremo una nuova mozione per impegnare il presidente e la giunta su queste azioni. Auspichiamo che la mobilitazione di sabato, ennesima testimonianza della comprensibile disperazione di tanti nostri concittadini, spinga il centrodestra a mostrare una sensibilità e un’attenzione verso i territori delle valli del Misa e del Nevola che, purtroppo, fino a oggi non c’è stata”.

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