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Margiotta: “Senigallia Capitale delle biblioteche chiuse, assessore Pizzi dove sei?”

Margiotta: “Senigallia Capitale delle biblioteche chiuse, assessore Pizzi dove sei?”

di GIOVANNI MARGIOTTA*

SENIGALLIA – 7 luglio 2023: alle 18:30 di oggi la biblioteca chiuderà i battenti per l’ultima volta, senza sapere quando riapriranno. Pochi giorni fa, avevo espresso in un comunicato le criticità legate alla Biblioteca Antonelliana, dagli orari fino al più recente “guasto” dell’aria condizionata.  Lo stesso giorno, l’Amministrazione ha indirettamente risposto a tali problematiche annunciando la chiusura da venerdì 7 luglio fino a data da destinarsi (probabilmente settembre).

Ad esser buoni potremmo chiamarla disorganizzazione, ma se un lavoro, di cui si conosceva la necessità da ottobre, viene programmato solo ora e senza preavviso, vuol dire che c’è anche altro. Cosa? Tante mancanze.

In primis, sicuramente, la mancanza di rispetto. Da oltre un anno, infatti, studenti e non solo continuano a tenere accesi i riflettori sulle tante problematiche che rendono la biblioteca comunale uno spazio non valorizzato e non funzionale alle esigenze degli utenti. Le criticità legate agli orari sono sotto gli occhi di tutti, ma mai pensavo e pensavamo di dover commentare una chiusura totale della biblioteca.

Secondo, la mancanza di organizzazione. Sappiamo di non esser di fronte ad un imprevisto, in quanto è dallo scorso ottobre, quindi da ben 9 mesi, si era a conoscenza di dover fare i lavori che ora si apprestano a compiere. La notizia degli interventi è stata invece data soltanto la scorsa settimana, forse sollecitati da utenti e dipendenti, i quali lamentavano un guasto agli impianti di aria condizionata. Ulteriore conferma di questa mancanza è data dal fatto che ancora non è stato comunicato come si intende organizzare i servizi di prestito libri, dell’emeroteca e ovviamente dell’aula studio. Forse, anzi sicuramente, si sarebbe dovuto organizzare meglio il tutto.

Terzo, mancanza di dialogo. La strada scelta dall’Amministrazione va dalla parte opposta al dialogo, continua imperterrita in una gestione arrangiata della biblioteca mettendo delle toppe ai singoli problemi, fino ad arrivare alla situazione irreversibile che si è venuta a creare. Sarebbe comunque stato sufficiente fare un giro in aula studio, per capire che in questo periodo siamo nel pieno della sessione universitaria. Chiudere la biblioteca il 7 luglio, vuol dire fregarsene completamente degli studenti e in particolare di quelli fuorisede che in questo periodo, con un adeguato spazio per studiare, avrebbero anche la possibilità di restare a Senigallia.

Infine, la mancanza di valorizzazione. Sono profondamente convinto che le richieste avanzate da oltre un anno, se accolte, permetterebbero di avere nella nostra città un polo culturale importante. La biblioteca Antonelliana ha indubbiamente un valore storico e artistico non indifferente, ha degli ampi spazi in cui poter organizzare mostre e conferenze, insomma le va riconosciuto un alto potenziale anche dal punto di vista turistico.

Per ultimo, un breve inciso sulla notizia di ieri che vede il Comune di Senigallia tra le città che hanno inviato la manifestazione di interesse per diventare Capitale della Cultura 2026. Senza dubbio una bella notizia, ma in evidente contrasto con quello che l’Amministrazione sta facendo. Come può una città essere capitale della Cultura senza avere una biblioteca valorizzata quanto dovrebbe? Quanto l’Amministrazione crede nella Cultura, se da oltre un anno sceglie di non fare investimenti per garantire degli orari di apertura accettabili? Ecco, prima di chiedere riconoscimenti forse è meglio pensare ad azioni concrete per dimostrare davvero che si crede e si investe nella Cultura.

Investire nella Biblioteca è necessario, oltre che opportuno, perché la nostra città merita di avere una Biblioteca che possa a tutti gli effetti definirsi tale.

*Promotore petizione Biblioteca – Senigallia

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

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