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Giovanni Giovanelli: “Quale welfare per i giovani di Senigallia?”

Giovanni Giovanelli: “Quale welfare per i giovani di Senigallia?”

di GIOVANNI GIOVANELLI*

SENIGALLIA – Ancora una volta la cronaca locale segnala gravi fatti di alcolismo utilizzo di sostanze alcoliche tra i giovani e e giovanissimi. E ‘un problema sociale al quale occorre dare una riposta immediata che coniughi azioni di contrasto con una programmazione che incentri la sua zione su prevenzione formazione e informazione.

Come Cisl avevamo già chiesto all’amministrazione comunale di attivare un tavolo per le politiche giovanili perché non solo l’emergenza data dalla dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti ma ci sono problemi che occorre affrontare con una programmazione sociale che coinvolga tutti gli attori sociale

A nostro avviso son tre le priorità da affrontare urgentemente:

1.) le cosiddette politiche giovanili sembrano scomparse dal radar della politica. Le politiche giovanili sono a nostro avviso sotto finanziate. In questi anni il bilancio comunale di Senigallia ha registrato una diminuzione delle risorse per i giovani passando dai 634.000 del 2019 ai 550.000 euro del 2021. Il welfare di una città si qualifica se riesce ad investire sui giovani le loro aspirazioni e affrontare le dinamiche poste dalla società soprattutto in questo periodo segnato dagli effetti post Covid.  Il territorio di Senigallia che esprime esperienze significative e performanti necessità di una nuova programmazione sociale che qualifichi e potenzi le politiche giovanili. Quante sono per esempio le risorse che il comune di Senigallia stanzia per i Giovani? Quali spazi quali possibilità di confronto e ascolto?  Seve un cambio id paso un metodo di confronto costruttivo programmatorio, con obiettivi definiti, raggiungibili e verificabili.

2.) È necessario contrastare la diffusione dell’uso di alcol e sostanze stupefacenti anche tra giovani e giovanissimi al disotto dei 14 anni con una forte azione di formazione\ informazione degli adolescenti e delle loro famiglie. Sicuramente occorre pensare azioni spazi e luoghi innovativi per il tempo libero e creare occasioni di incontro nei quali i giovani possano liberamente esprimersi e realizzare le loro aspirazioni.

3.) Il problema della qualità del lavoro e dell’abbandono scolastico. Il territorio della città di Senigallia registra una significativa percentuale di Neet cioè giovani che dopo aver abbandonato il percorso formativo non studiano ne cercano lavoro.  Denunciamo con vigore e forte preoccupazione la situazione di un lavoro sottopagato, con sfruttamento e mancato rispetto degli orari di lavoro:

Se i giovani si approcciano al lavoro conoscendo solo lo sfruttamento, l’utilizzo improprio di tirocini e stage, l’abuso del contratto a chiamata, la mancata corresponsione di tutti gli istituti contrattuali, quale potrà essere la loro idea del futuro?

Non sono i giovani che non vogliono lavorare: i giovani non vogliono più farsi sfruttare.

È in fasi di implementazione la misura Gol, gestita dal Centro pe l’impiego. Sono risorse ingenti per le politiche attive del lavoro.  Occorre in questo senso attivarsi per definire una patto territoriale per il lavoro e la formazione che prevenga l’abbandono scolastico, contrasti lo sfruttamento lavorativo, accompagni i giovani innovando le loro competenze per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro.

Il Sindaco attivi immediatamente un tavolo di confronto con tutti i portatori di interesse pubblici privati terzo settore mondo della formazione e dell’istruzione per un welfare a misura di giovani.  Il tempo è scaduto.

*Responsabile Cisl Ast Senigallia Jesi Fabriano

 

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