I comitati degli alluvionati: “Alcuni lavori lungo il Misa e il Nevola insufficienti e dannosi”
I comitati degli alluvionati: “Alcuni lavori lungo il Misa e il Nevola insufficienti e dannosi”
“La situazione degli alvei dei fiumi, a monte di Pianello di Ostra per il Misa e a monte di Passo Ripe per il Nevola, è pressoché rimasta come dopo l’evento alluvionale del 15 settembre scorso: il materiale legnoso e gli ostacoli vegetazionali non sono stati mai rimossi e, in alcuni casi, sono ancora impigliati sulle pile di alcuni ponti”
SENIGALLIA – A fine luglio 2023 i Comitati ed Associazioni (Coordinamento degli Alluvionati 2014, Comitato a difesa del territorio Area agricola di compensazione idraulica località Brugnetto, Comitato alluvionati Marazzana, Cittadini di Borgo Molino Alluvione 15-16 settembre 2022, Comitato Regionale Coordiniamoci, A.P.S. Novum, O.F.S. Senigallia) si sono incontrati per fare il punto della situazione del post alluvione del 15 settembre 2022.
Dopo un ampio dibattito e scambio di informazioni sulle singole specificità territoriali si è arrivati ad un documento comune. Da parte di tutti i partecipanti si è deciso di rilevare gli aspetti critici, dal nostro punto di vista, a 11 mesi dai tragici eventi:
1) Dopo tutto questo tempo ancora non si ha visione per attuare un progetto organico di sistemazione e messa in sicurezza del fiume Misa e Nevola.
2) Gli interventi di somma urgenza, con opere necessarie ed indispensabili al ripristino delle condizioni minime di sicurezza, hanno interessato solo tratti parziali e troppo localizzati. Alcuni lavori effettuati inizialmente sul Misa e sul Nevola sono stati addirittura controindicati, insufficienti e dannosi. Con questi interventi sono inoltre stati eliminati inutilmente ed in modo indiscriminato molti alberi, tra cui querce e pioppi bianchi.
3) Alcuni interventi di ripascimento e riarginatura dell’alveo del fiume, effettuati con materiale ghiaioso/sabbioso, e non completati con successive protezioni più efficaci (es. massicciate) hanno già subito, in parte, un effetto di erosione, erosione avvenuta soprattutto alla base stessa degli argini, in occasione delle piene successive all’alluvione del 15 settembre 2022.
4) La maggior parte della ghiaia depositata nell’alveo non è stata rimossa, e i programmi per la sua asportazione, dove ciò è fondamentale, hanno difficoltà ad essere realizzati.
5) La situazione degli alvei dei fiumi, a monte di Pianello di Ostra per il Misa e a monte di Passo Ripe per il Nevola, è pressoché rimasta come dopo l’evento alluvionale del 15 settembre scorso; il materiale legnoso e gli ostacoli vegetazionali non sono stati mai rimossi dall’alveo del fiume e, in alcuni casi, sono ancora impigliati sulle pile di alcuni ponti.
6) La situazione della foce, che interessa il Comune di Senigallia, a parte la passerella in metallo e l’escavo di una piccola quantità di depositi e detriti, non vede la realizzazione di nessuna opera atta a far transitare una quantità di acqua adeguata alla sicurezza della città (allungamento della banchina di levante del Misa, scolmatori alla foce a sinistra del canale, dragaggio fino ai livelli storici da ponte Garibaldi fino alla foce, rifacimento di tutti i ponti a via inferiore e a campata unica, aree di espansione a monte della città).
7) Per la Vasca di espansione di Brugnetto, l’unica in costruzione, non ci sono indicazioni sulla risoluzione delle criticità evidenziate: restringimento dell’alveo da 80 a 16 metri, aumento della pressione e innalzamento del livello a monte del restringimento, argini solo parzialmente rinforzati nella rottura dell’ansa a monte (causa evidente della portata di una massa d’acqua che è precipitata fino oltre la frazione di Cannella) e argini della vasca che hanno direzionato l’acqua verso abitazioni e condomini, per evitare che tale opera possa diventare una vera e propria fonte di pericolo per i cittadini residenti nella sua prossimità e a monte di essa (es. declassamento a vasca di laminazione).
8) Non si conoscono i termini della riattivazione dei ponti di Vallone (congiunzione tra Arceviese e Corinaldese), di quello in prossimità del ristorante Coppetto (congiunzione tra area Pongelli e Belvedere Ostrense) e del ponte che congiunge Corinaldo con Ostra Vetere. L’interruzione delle comunicazioni stradali ed il ritardo nei relativi ripristini accrescono i danni economici, anche sensibili, sia ad attività commerciali e artigiane, che a privati cittadini. L’assenza di queste infrastrutture determina una situazione di pericolo per cittadini e cose, anche a causa del traffico pesante deviato in vicinanza di scuole e a ridosso di centri storici.
9) Nonostante le proroghe per la presentazione dei danni subiti da cittadini e imprese, c’è ancora molta confusione sulle modalità e sugli importi dei risarcimenti. Le istituzioni preposte, Regione Marche e Comuni non facilitano l’opera di presentazione delle documentazioni (es. sono rimaste esclusioni importati che non porteranno a coprire gran parte dei danni).
10) il Contratto di Fiume, che permetteva il confronto tra i vari soggetti interessati, comitati e associazioni, è stato pressoché azzerato nelle sue attività; invece, il ruolo di questa formula partecipativa permetteva conoscenza, analisi e proposte operative utili e sicuramente appropriate per il territorio.
11) La misura annunciata alla stampa da numerosi parlamentari per l’estensione del sisma bonus 110% alle aree alluvionate si è rilevata infondata, quando sarebbe uno strumento utile per le abitazioni maggiormente danneggiate
Alla luce di quanto sopra i comitati e le associazioni hanno espresso la loro viva preoccupazione per lo stato di disagio che vive la popolazione, e ancor di più per la possibilità del ripetersi di un ulteriore evento alluvionale, che troverebbe il territorio impreparato e costringerebbe i cittadini a rivivere le stesse tragedie.
“Auspichiamo quindi che:
- le istituzioni siano più vicine ai cittadini, più rispettose e collaborative con la popolazione,
- si impegnino seriamente ad informare i cittadini circa le attività che svolgono, le opere fatte e quelle da fare, con i tempi ed il tipo di investimento previsti, lo stato di avanzamento dei vari studi, analisi e progetti in corso da parte di Università, Istituti e tecnici incaricati dalla Regione,
- d’altra parte, sarebbe anche interesse delle istituzioni, Regione, Comuni e politici, dimostrare le attività che svolgono, ed informare le persone.
“I cittadini, in particolare gli alluvionati, stanno vivendo con ansia le scelte non pianificate e talvolta confusionarie, operate dalle istituzioni.
“Non manchiamo, comunque, di apprezzare l’impegno dei molti operatori e tecnici e chiediamo che tutte le energie umane ed economiche vengano impiegate per risolvere nel migliore dei modi la messa in sicurezza del bacino del Misa – Nevola.
“Inoltre, i comitati e le associazioni, interagendo con i cittadini e conoscendo bene il territorio, si rendono disponibili a fornire un’assistenza ai tecnici del Genio Civile, Protezione Civile ed allo stesso Commissario, attraverso i propri volontari per facilitare la risoluzione dei vari problemi ancora in essere”.
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