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Presentata al sindaco una nuova proposta per salvare la parte centrale di Villa Torlonia

Presentata al sindaco una nuova proposta per salvare la parte centrale di Villa Torlonia

SENIGALLIA – Allo scopo di mantenere viva la speranza di salvare la parte centrale originaria della residenza Napoleonide senigalliese di Villa Torlonia, vero luogo della memoria europea, i firmatari della petizione (Leonardo Badioli, Ettore Baldetti, Nino Bucci, Riccardo Marletta, Gabriela Osti Solazzi, Franco Porcelli) rendono nota una nuova “proposta di revisione progettuale, la quale, senza far perdere alla proprietà privata alcuna disponibilità abitativa, fa guadagnare alla Società Immobiliare dei volumi edilizi e alla collettività un nuovo centro di attrazione storico-turistica”.

La nuova proposta è stata inviata al sindaco di Senigallia.

“I sottoscritti firmatari, anche con riferimento alla petizione del 2 agosto u.s. e  come già riferito telefonicamente al Suo Portavoce (il dottor Renato Rocchetti – ndr), rendono nota la loro volontà di collaborare amichevolmente e costruttivamente con Lei, in qualità di rappresentante di tutta la comunità senigalliese e dei suoi interessi, nel tentativo di salvaguardare almeno la parte centrale di Villa Torlonia, riferibile nella sua componente strutturale originaria al possesso di Luciano Bonaparte  ̶  fratello dell’imperatore Napoleone e già primo protagonista delle fortune familiari in Francia negli anni della Rivoluzione, con i titoli di Presidente del Consiglio dei Cinquecento e Ministro dell’Interno  ̶ , abitata fino al giorno della morte dalla facoltosa moglie Alexandrine de Bleschamp, diventata nel frattempo zia del nuovo imperatore dei francesi, Napoleone III  ̶  che inviò fra l’altro un emissario ad  impossessarsi della documentazione testamentaria presso il notaio Pietro Battaglioni di Senigallia per compromettenti motivazioni personali ̶ , quindi appartenuta a Leopoldo Torlonia, sindaco di Roma nonché sindaco onorario di Senigallia e Pesaro, il cui fratello era il consuocero del re di Spagna.

“Per ottenere il suddetto scopo di tutela e valorizzazione, anche a fini turistici, di un bene storico-architettonico tramandatoci dalla Suore della Carità, ultime custodi  ̶  corredato dalle artigianali palificazioni per la legatura dei cavalli, da un tavolino marmoreo adornato con scacchiere e da un’antica fontana, presenti nel retrostante cortile alberato  ̶  , almeno nello stato in cui lo ereditarono all’inizio del ‘900, senza che il terremoto del ’30 abbia causato alcun stravolgimento strutturale, come dimostrato dalle foto d’epoca e dagli interventi di restauro conservativo realizzati dopo il sisma tramite tipiche cordonature in cemento armato ancora visibili, diversamente da quanto attestato nell’autorizzazione alla demolizione della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale, datata 3 ottobre 2018, i sottoscritti (Leonardo Badioli, Ettore Baldetti, Nino Bucci, Riccardo Marletta, Gabriela Osti Solazzi, Franco Porcelli) Le sottopongono l’allegata proposta di modifica progettuale, dove si dimostra come sia possibile attuare la suddetta finalità, a costi pressoché azzerati, ma fruendo altresì di eventuali contributi pubblici, senza precludere alcuna disponibilità abitativa alla Società immobiliare proprietaria, che invece, con l’unica perdita di alcuni parcheggi, disporrebbe di nuovi volumi edilizi da gestire in proprio o mettere eventualmente a disposizione della collettività anche tramite una convenzione per uno spazio museale, che potrebbe ospitare, oltre ad ambienti didattico-rievocativi sui Napoleonidi nel Senigalliese durante i moti risorgimentali e il pontificato di Pio IX, di cui si è già trattato nelle precedenti comunicazioni, anche un museo civico, ancora assente, in cui potrebbero essere convogliati preziosi cimeli locali altrimenti per lo più destinati a fuoriuscire da Senigallia, per essere accolti in altri musei o nel mercato antiquariale.

“Confidando quindi che un contatto con la proprietà, per vie brevi e prima dell’imminente intervento demolitorio, possa condurre ad una felice soluzione con soddisfazione comune, si attende l’inizio della prossima settimana per un qualche riscontro che eviti il coinvolgimento della magistratura tramite un esposto, estremo rimedio per verificare la validità delle sopracitate argomentazioni, con relativo coinvolgimento di istituzioni e media ai massimi livelli nazionali, i quali potrebbero riaprire l’annosa querelle ideologico-politica su cementificazioni e edilizia turistico-abitativa, mentre, al contrario, potrebbero sancire un successo comunitario anche in vista di una prossima candidatura della città come capitale nazionale della cultura. Distinti saluti (Leonardo Badioli, Ettore Baldetti, Nino Bucci, Riccardo Marletta, Gabriela Osti Solazzi, Franco Porcelli)

 

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