A Senigallia mancano le case, chiesto l’intervento del sindaco e della Regione
A Senigallia mancano le case, chiesto l’intervento del sindaco e della Regione
Polemica presa di posizione del Gruppo di lavoro del Partito Democratico “Diritti Umani, Disuguaglianze e Lavoro”
SENIGALLIA – “Il diritto alla casa, sia essa in locazione che in acquisto oggi è uno tra i diritti negati ad una parte sempre più significativa della nostra popolazione. E non si tratta più solo delle fasce più deboli della popolazione tradizionalmente riconosciute (pensiamo agli immigrati), ad esse si aggiungono, nuove e diversificate situazioni di disagio grave, temporaneo o stabile, che colpiscono studenti, lavoratori, lavoratori stagionali, donne e anziani che si trovano nella difficoltà a sostenere i costi dell’abitare o nell’accedere ad un’abitazione economicamente accessibile e dignitosa. A fronte di questi problemi, abbiamo una offerta pubblica di abitazioni e di politiche correlate del tutto inadeguate”. Inizia così un intervento del Gruppo di lavoro del Partito Democratico “Diritti Umani, Disuguaglianze e Lavoro”.
“In assenza di politiche abitative, vince la legge di mercato che mai come in questi ultimi tempi vede i canoni di locazione subire una impennata vertiginosa.
“Stante la gravità della situazione, non è più rinviabile l’apertura di un dibattito pubblico su questi temi. Fino ad ora sulla casa non ci sono state proposte concrete. Si richiede a livello nazionale, di introdurre nella legge di bilancio fondi per l’edilizia pubblica e ribadire la centralità del ruolo del pubblico, ma fondamentale è anche il ruolo delle Regioni a cui è stata devoluta la competenza in materia di Edilizia Residenziale Pubblica. Le Regioni sono titolate a concorrere al rifinanziamento dell’edilizia sovvenzionata integrando le risorse stanziate e attuare i programmi definiti a livello nazionale.
“La Regione Marche e l’attuale amministrazione Olivetti hanno totalmente abdicato al ruolo di soggetti principali a difesa delle politiche abitative. Stiamo assistendo ad un progressivo arretramento di queste istituzioni sul tema della casa e non solo. E’ completamente scomparso dall’agenda pubblica, la produzione di nuove abitazioni di edilizia residenziale pubblica e delle attività di riqualificazione e adeguamento del patrimonio esistente, con una drastica contrazione dei finanziamenti. Non solo, è stato interrotto il rapporto con l’Erap soggetto che ha la struttura e l’esperienza per gestire gli alloggi in locazione a canoni calmierati.
“E’ chiara la politica di questa amministrazione: sostenere l’espansione delle seconde – terze case con vista mare piuttosto che costruire politiche attive a difesa di un piano pluriennale per l’edilizia residenziale pubblica”, conclude il Gruppo di lavoro del Partito Democratico “Diritti Umani, Disuguaglianze e Lavoro”.
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