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A Senigallia una cena di beneficenza a tinte bianconere

A Senigallia una cena di beneficenza a tinte bianconere

Il gruppo “La Juve nel cuore” organizza per sabato 2 dicembre una serata il cui ricavato sarà destinato all’ambulatorio Paolo Simone Maundodè della Caritas per l’acquisto di uno strumento diagnostico

SENIGALLIA – Il titolo “Cena gobba” dice già tutto. E’ un palese invito a tutti gli juventini di Senigallia e del territorio a ritrovarsi sabato 2 dicembre alle ore 20 nella sala grande della Parrocchia di San Giuseppe Lavoratore alla Cesanella (via Guercino 25) per una cena conviviale.

L’obiettivo, oltre a quello di mangiare bene e stare in compagnia, è soprattutto quello di raccogliere fondi da destinare all’acquisto di uno strumento diagnostico dal costo di oltre duemila euro per ambulatorio Paolo Simone Maundodé gestito dalla Caritas diocesana di Senigallia.

Ad organizzare il tutto l’autocostituito gruppo “La Juve nel cuore”, formato da sei amici juventini di cui fa parte anche Don Mario Camborata, il parroco della Cesanella, che metterà a disposizione per la cena la sala e la cucina della parrocchia.

Non mancherà la qualità perché la scelta del menù e la preparazione dei piatti sono a cura dello chef Massimo Bomprezzi con l’aiuto, nel ruolo di sous chef, di Daniele Corinaldesi, anima del gruppo “La juve nel cuore”.

La cena, annaffiata dai vini della cantina Santa Barbara, prevede mezze maniche Mancini con fagioli e salsiccia, arista di maiale, contorno e dolce. Il costo è di € 25 a persona ed è obbligatorio prenotarsi entro il 30 novembre telefonando (no sms) al numero 338.8467034 (Daniele).

Secondo i calcoli degli organizzatori, al netto delle spese, per raggiungere l’obiettivo di acquistare il macchinario per l’ambulatorio della Caritas serve che alla cena partecipino circa 150 persone. E’ quindi fondamentale essere numerosi e prenotarsi in fretta, anche perché non verranno accettate, per limiti logistici, altre richieste oltre la centocinquantesima.

E’ tollerata la partecipazione anche di “non gobbi” desiderosi di fare beneficenza, a patto che si adeguino allo spirito della serata.

 

 

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