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Gli ambientalisti: “Gli alberi in Viale Anita Garibaldi? Ecco la nostra verità”

Gli ambientalisti: “Gli alberi in Viale Anita Garibaldi? Ecco la nostra verità”

SENIGALLIA – “Da parte di alcune componenti dell’Amministrazione comunale di Senigallia si afferma, di sovente e perentoriamente, che la scelta dei nuovi alberi da mettere a dimora nel nuovo Viale Anita Garibaldi sia stata concordata con le associazioni ambientaliste, ed in particolare con il Gruppo Società e Ambiente.
L’affermazione, senza spiegarne origine e contesto, risulta parziale e rischia di essere fuorviante”. E’ quanto scrive oggi, in un intervento inviato ai giornali, il gruppo Società e Ambiente di Senigallia, aderente alla Federazione nazionale Pro Natura.
“Proviamo allora a fare chiarezza sulla questione.
Bisogna risalire ad un incontro tra amministrazione comunale ed associazioni ambientaliste risalente a quasi due anni fa, precisamente al giorno 31 marzo 2022. Incontro questo che è stato uno degli ultimi fra le stesse associazioni e l’amministrazione comunale.
“Nell’incontro i tecnici del comune presenti hanno dapprima presentato la loro idea progettuale, che consisteva nel mettere a dimora al posto dei pini degli alberetti, quali l’oleandro allevato ad albero ed altre amenità del genere. Tale scelta sarebbe stata giustificata da aspetti tecnici presenti sul viale.
“Subito si è manifestata la netta contrarietà da parte delle associazioni presenti ad una scelta del genere, ben lontana dal sostituire degnamente ciò che si stava perdendo. Dimostrata successivamente la superabilità dei presunti problemi tecnici, si è iniziato a discutere in merito ad alberi veri.
“Allora – scrive sempre il Gruppo Società ed Ambiente di Senigallia – un nostro rappresentante ha letto uno stralcio della “Relazione tecnica relativa ad indagini visive e strumentali compiute su alberature urbane in via Anita Garibaldi, Senigallia” firmata dal consulente professor Alberto Minelli in data 01-04-2021. La relazione conteneva anche suggerimenti per le nuove specie da piantare in loco.
“Nel dettaglio si elencavano le seguenti specie: Acer campestre, Acer opalus, Acer monspessulanum, Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Corylus colurna, Melia azedarach. La scelta secondo noi sarebbe stata valida in linea di massima, con l’eccezione di alcune tipologie poco adatte per le caratteristiche e la ubicazione del sito.
“I rappresentanti del comune ne hanno preso atto (e non poteva essere altrimenti) aggiungendo all’elenco la Parrotia persica che volevano provare a titolo sperimentale.
Da allora c’è stato un solo incontro del genere, nel febbraio di quest’anno e non si può dire lo svolgimento sia stato molto costruttivo.
“Oggi si parla di inserire anche del Pitosforo, non sappiamo se a siepe o ad alberetto. Di questo allora non se ne era parlato. Questo avrebbe incontrato la nostra netta contrarietà, per una scelta che riteniamo attualmente vecchia e banale. Il Pitosforo è stato importante in passato per alcuni contesti, come le zone esposte direttamente ai venti di mare, data la sua resistenza alla salsedine e se ne è fatto ampio uso, anche eccessivo. Ma anche la botanica applicata al giardinaggio, come tutte le scienze, ha fatto enormi progressi negli ultimi decenni ed attualmente ci sono moltissime altre soluzioni, spesso più originali e attraenti.
“Vogliamo infine sottolineare come ai fini della buona riuscita di un impianto arboreo e per il suo pronto effetto, non sia sufficiente solo la scelta delle specie, ma sia importante la qualità del materiale vegetale scelto, la serietà del fornitore, le dimensioni delle nuove piante, lo spazio disponibile per lo sviluppo delle radici, la qualità del terreno di impianto, e soprattutto la cura che dovrà essere assicurata ai giovani alberi nei primi anni successivi all’impianto, in particolare innaffiature e aereazione del terreno”, conclude il Consiglio direttivo del Gruppo Società e Ambiente di Senigallia.

 

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