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Gli ambientalisti: “Il nuovo ponte Garibaldi è un progetto sbagliato e incredibilmente costoso”

“E’ inutile per la sicurezza dalle alluvioni e comprometterà il sistema della viabilità e la bellezza monumentale del centro storico e dei Portici Ercolani”

SENIGALLIA – Pubblichiamo oggi un nuovo intervento sul ricorso al Tar contro il progetto del nuovo ponte Garibaldi, inviatoci da Italia Nostra (Sezione di Senigallia), Gruppo Società Ambiente (GSA), Associazione Confluenze, Archeoclub d’Italia (Sede di Senigallia) e Amici della foce del fiume Cesano.

“Continua la grottesca sceneggiata contro il nostro ricorso al Tar per l’annullamento del decreto n. 7, del 27 gennaio 2025, del Vice-Commissario delegato contenente l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica/definitivo del nuovo “Ponte Garibaldi” a Senigallia.

Anche le ultime dichiarazioni, circa ipotizzati effetti collaterali di un eventuale accoglimento del ricorso proposto dalle associazioni ambientaliste e di tutela dei beni storici e culturali di Senigallia, riportano solo affermazioni e notizie palesemente false, ingannevoli e soprattutto giuridicamente infondate.

Gli effetti di una eventuale e auspicata sentenza di accoglimento del TAR, infatti, sarebbero limitati all’annullamento del verbale della conferenza dei servizi del 12 dicembre 2024 e del decreto di approvazione del progetto, effetti determinati sia da quanto richiesto nel ricorso sia dai limitati effetti delle sentenze di annullamento del Giudice amministrativo. 

Un eventuale accoglimento del nostro ricorso contro il provvedimento di approvazione non potrebbe di certo travolgere gli atti già adottati, i provvedimenti e i procedimenti conclusi e tutto ciò che si è già perfezionato ai sensi delle ordinanze emergenziali.

La Costituzione e le sue leggi applicative escludono che le sentenze possano colpire rapporti giuridici oramai consolidati, chiusi.

Questo tutti gli avvocati lo sanno.

Il resto sono solo farneticazioni!

Tesi incendiarie proposte per alimentare un clima di incertezza e di paura tra i cittadini e tra gli sprovveduti.

Indecenti forzature della realtà che lucrano sul dolore e i danni subiti dai nostri concittadini alluvionati.

Non è decente sfruttare le ansie, le legittime richieste e le aspettative dei cittadini di Senigallia e della Valle del Misa e del Nevola per costruirsi una futura carriera politica come fa qualcuno dei facinorosi avversari del nostro ricorso!

Perciò stiano tranquilli quanti hanno avuto i risarcimenti dai danni dell’alluvione, il nostro ricorso al Tar non li riguarda e i loro rimborsi non saranno toccati.

Semmai, per i nostri concittadini a cui noi teniamo molto, rimarchiamo come i lavori fino ad oggi eseguiti, con il “modello Marche”, non hanno minimamente inciso sulla pericolosità e sul rischio idrogeologico, come qualcuno, in malafede, si ostina a voler far credere.

Basta leggere la recente proposta del Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) che ha tenuto conto dei lavori eseguiti negli alvei del Misa e del Nevola.

Questo è dimostrato con tutta evidenza dal Decreto dell’Autorità di Bacino Distrettuale che propone un nuovo e più ampio perimetro PAI per le aree R4, che rappresentano una classe di rischio molto elevato e definiscono le aree dove è più probabile che si verifichino fenomeni di rischio idrogeologico sulla base di una relazione tecnica e della conseguente modellazione idraulica elaborata da un gruppo di lavoro composto da Fondazione CIMA, UNIVPM, Vice Commissario ing. Babini (sic!), Regione Marche e Autorità di bacino.

Il nuovo Ponte Garibaldi non cambia niente in fatto di sicurezza dalle alluvioni: bastano poco più di 300 mcs d’acqua all’altezza del centro storico di Senigallia per far tracimare il fiume!

Lo sanno anche i negazionisti che siamo in piena crisi climatica, e due devastanti alluvioni nel giro di pochi anni ce lo stanno a dimostrare.

Servono interventi di cura e rinaturalizzazione del territorio, servono vasche di espansione e laminazione che trattengano almeno 8 milioni di metri cubi di acqua per salvare Senigallia dalla prossima alluvione.

Invece che spendere quasi sette milioni di euro, tra demolizione e ricostruzione, previsti dal progetto del nuovo Ponte Garibaldi sarebbe stato più utile realizzare un’altra vasca di espansione.

Un altro ponte è possibile e costerebbe meno della metà.

Tutto il resto sono solo chiacchiere strumentali. Lo ripetiamo: nuovo ponte Garibaldi è un progetto sbagliato, incredibilmente costoso, inutile per la sicurezza dalle alluvioni e che comprometterà il sistema della viabilità e la bellezza monumentale del centro storico e dei Portici Ercolani.

Per quanti invece continueranno a diffondere notizie false e fuorvianti ci riserviamo di dare risposte più concrete in sede legale”.

 

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