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“Inopportuno dedicare una piazza a Sfera Ebbasta”

“Inopportuno dedicare una piazza a Sfera Ebbasta”

Le critiche, al Corriere della Sera, dopo la scelta fatta dal Comune di Cinisello Balsamo, arrivano da Fazio Fabini, padre di una delle vittime della Lanterna Azzurra. “Ma evitiamo – ha anche detto – scontri generazionali che allontanano dalla verità su quella tragica notte”

SENIGALLIA – L’Amministrazione comunale di Cinisello Balsamo, Comune lombardo alle porte di Milano, ha deciso di dedicare, per tre mesi, una piazza a Gionata Boschetti, in arte Sfera Ebbasta.

Una notizia che ha contribuito a riaprire vecchie ferite, mai rimarginate, tra i familiari delle vittime della Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo dove, la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018, morirono sei persone, prima dell’arrivo del trapper lombardo.

In quella tragica notte morirono cinque adolescenti: Emma Fabini, Benedetta Vitali, Asia Nasoni, Mattia Orlandi, Daniele Pongetti e la trentanovenne senigalliese Eleonora Girolimini.

A ritenere inopportuna la scelta del Comune di Cinisello Balsamo è il padre di Emma Fabini, Fazio. “E’ triste – dice al Corriere della Sera – vivere in un Paese dove un centro così importante, alle porte di Milano, non abbia un artista, un patriota, uno scienziato a cui dedicare le piazze, più illustri di questo giovane trapper, la cui carriera è iniziata da non così tanti anni”.

“Di Sfera Ebbasta – ha poi aggiunto Fazio Fabini al Corriere della Sera – non condivido nulla, né i testi delle canzoni, né gli atteggiamenti, né il modo di vestire e spero che la società civile la pensi come me sull’opportunità di intitolare una piazza a lui. Non mi pare educativo, rispetto appunto a cittadini che hanno dato lustro all’Italia nel mondo. Lo dico al di là del fatto che mia figlia abbia perso la vita in quella maledetta discoteca. Pensi che non era neanche una sua fan ma era lì solo perché c’era una festa dei licei”.

Fazio Fabini, coglie anche l’occasione per aggiungere, sempre al Corriere della Sera: “Mi fa adirare quando i media puntano i fari di questa tragedia su questo cantante, sul suo personaggio e sui ragazzi che lo seguono perché anche ai miei tempi i miei genitori guardavano male chi ascoltava i Rolling Stone e non vorrei si alimentasse uno scontro generazionale, stupido, che allontana dalla verità di quella notte dove il trapper non arrivò neanche nel locale. Nella tragedia di mia figlia – afferma sempre Fazio Fabini – i fari vanno puntati sulle verità che stanno emergendo nelle indagini e nei processi celebrati e che, speriamo presto, si apriranno”.

 

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