CRONACAIN PRIMO PIANOL’INTERVENTOSENIGALLIA

Massimo Montesi: “Ecco la mia verità sul personale presente sulle ambulanze”

Massimo Montesi: “Ecco la mia verità sul personale presente sulle ambulanze”

di MASSIMO MONTESI*

SENIGALLIA – Come consigliere comunale di Fratelli d’Italia e da professionista sanitario (infermiere) con oltre 40 anni di servizio attivo alle spalle, di cui più di 30 anni passati a bordo delle ambulanze dell’Emergenza Territoriale Nazionale meglio conosciuto come Servizio Emergenza 118 e da un po’ di tempo Numero Unico di Emergenza 112, mi rammarica e non poco leggere il comunicato stampa ad opera di due consiglieri comunali in forza al PD di Senigallia. La cosa più dolente è che gli autori sono due medici anche loro con decennale esperienza professionale, di cui conosco il valore professionale avendoci lavorato fianco a fianco in svariate molteplici e differenti occasioni, mi duole vedere che per mero spirito di obbedienza politica siano scesi ad un livello così basso non degno di persone che vantano titoli di studio così altisonanti.

Arrivare a denigrare, sminuire, fino al punto di mancare di rispetto verso altre categorie di professionisti che operano nello stesso ambito (Sanità); con una dedizione indicibile, professionisti che si aggiornano continuamente ed assiduamente, gente che si prodiga oltremodo al di là di quello che il mero senso del dovere richiederebbe; rinunciando a turni di riposo; ferie; rischiando la propria incolumità fisica e non solo; per uno stipendio di gran lunga inferiore e sottostimato rispetto a quello percepito dai “loro colleghi medici”.

Si fa riferimento al termine di derivazione anglosassone di paramedico cosa che per alcuni potrebbe suonare come riduttivo e dispregiativo, ma non a noi che dell’emergenza siamo il fulcro, i pilastri fondamentali, senza infermieri nel servizio emergenza oserei dire che si perderebbe la stragrande maggioranza della professionalità e dell’efficacia degli interventi, siano essi eseguiti da ambulanze; auto mediche; gommoni in mare; elicotteri; o qualsiasi altro mezzo meccanico e di trasporto.

I nostri colleghi paramedici in tutto il mondo lavorano con le nostre stesse linee guida; protocolli assistenziali e di intervento; senza riscontrare alcun problema o contrasto con i signori medici.

Non è una gara a chi ha il titolo di studio più altisonante, è lapalissiano che un medico con un percorso di studi che sfiora ed a volte supera i 10 anni di università abbia una conoscenza maggiore rispetto a chi invece percorre un percorso di studi ridotto di circa due terzi, la laurea in  infermieristica dura 3 anni, con possibilità di estendere tale percorso formativo di altri anni con master universitari e lauree magistrali. Ciò non toglie che è altresì comprovato da studi scientifici e statistici nazionali ed internazionali che la stragrande maggioranza degli interventi di urgenza/emergenza sul territorio alla valutazione finale non necessiterebbero del mero intervento sul posto di un medico rianimatore, così come le stesse cifre statistiche vengono riscontrate per gli accessi ai Pronto soccorso dove oltre il 75% dei pazienti che si rivolgono ai P.S. vengono poi classificati come “codici bianchi e verdi” ovvero NON urgenti!

Affermare che l’assenza del medico in ambulanza farebbe ricadere il livello di assistenza sanitaria nel servizio di emergenza indietro di oltre 40 anni, è veramente assurdo oltreché falso e gravemente lesivo della dignità di tutti i professionisti che orbitano nel servizio 118. Arrivare a millantare che si tornerebbe ai vecchi tempi in cui l’emergenza urgenza era gestita dalla Croce Rossa o da altre associazioni altresì meritevoli di rispetto, senza un vero coordinamento professionale, senza un addestramento e preparazione culturale che oggi come oggi ci sono universalmente riconosciute. Creare altresì un allarmismo al limite del terrorismo psicologico di cui siamo già stati vittime recentemente con l’esperienza pandemica.

Additare ed addossare le responsabilità all’attuale Giunta regionale; al Governo nazionale; al sindaco è veramente penoso, stucchevole. I dati dei finanziamenti regionali percepiti dal Governo nazionale sono di gran lunga superiori a quelli che i precedenti Governi e Giunte regionali di centro sinistra abbiano mai lontanamente stanziato, Aggiungerei che, in questi anni di governo regionale e comunale dal 2020, bisogna ricordare che abbiamo lavorato in stato di emergenza covid terminata il 31 marzo 2022 e, nonostante tutto, Senigallia, grazie all’assessore regionale Baldelli (FdI) ed a tutta la Giunta presieduta dal Governatore Francesco Acquaroli, siamo riusciti ad avere un finanziamento di oltre 16 milioni di euro per la nuova palazzina dell’emergenza.

Che ci sia una crisi di presenze di medici è oramai conclamato, ma altresì è vero che ci sono evidenti sprechi di risorse economiche riconducibili nella quasi totalità a remunerazioni per medici riconducibili a “cooperative”; “gettoni”; “straordinari in zone carenti”. E’ ovvio che un professionista scelga di andare a lavorare dove è pagato maggiormente, con cifre cospicue, con dei controlli quasi inesistenti. Il tutto alimentando la polemica e conflittualità tra personale dipendente e prestatori d’opera assunti con contratti di convenzione o similari. Un medico in servizio al pronto soccorso come dipendente AST si vede affiancare da un collega che percepisce un compenso di molte volte superiore al suo con garanzie di efficacia e qualità diciamo discutibili.

Idem per le ambulanze, un infermiere con decennale stato di servizio arriva a malapena a percepire uno stipendio che può oscillare tra i 1500/1800 euro e si trova a dover avere al suo fianco un medico che quella cifra la percepisce in un paio di turni. Che magari non è in possesso nemmeno di quei requisiti richiesti agli altri operatori.

Indubbiamente le cose stanno cambiando un po’ ovunque, in alcune realtà Italiane si sta già sperimentando l’utilizzo di ambulanze infermieristiche o addirittura auto-infermieristiche al posto delle ambulanze con medico o auto-mediche, con l’attuazione di protocolli di intervento e le linee guida internazionali di cui abbiamo fatto menzione in precedenza, con risultati oltremodo soddisfacenti per i pazienti.

*Consigliere comunale Fratelli d’Italia – Senigallia

 

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