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“Vent’anni di scelte sbagliate hanno portato alla destrutturazione della sanità pubblica”

“Vent’anni di scelte sbagliate hanno portato alla destrutturazione della sanità pubblica”

Sul “caso Senigallia” decisa presa di posizione del Circolo di Studi Sociali Ottorino Manni e della Federazione Anarchica Italiana. “Siamo solidali sia con la paziente e la sua famiglia, sia con tutti i lavoratori che, in questi anni, hanno lottato per la difesa della sanità pubblica”

SENIGALLIA – “Sulla stampa locale è uscita, di recente, una lettera di Volpini in difesa del primario di Medicina Interna dell’Ospedale di Senigallia, dove sottolineava il fatto della carenza di disponibilità di letti come conseguente alle scelte aziendali e non imputabili a quelle di un dirigente medico”. E’ quanto scrivono, in una nota diffusa questa mattina, il Circolo di Studi Sociali Ottorino Manni di Senigallia e la Fai – Federazione Anarchica Italiana, sezioni M. Bakunin di Jesi e F. Ferrer di Chiaravalle.

“Vero, ma c’è un piccolo particolare che Volpini dimentica: quelle scelte aziendali – si legge sempre nell’intervento – si sono realizzate nell’arco di oltre un ventennio il quale ha portato alla destrutturazione della sanità pubblica nelle Marche. Arco di tempo in cui al governo c’era Volpini con il suo partito, e quindi, se vuole veramente essere solidale con la primaria di Medicina ed ancor più con il j’accuse della paziente, poteva letteralmente prendersela … con sé stesso. E con tutta la classe politica e dirigenziale che ha portato, in tutta Italia, da destra a sinistra, alla destrutturazione del welfare pubblico.

“Se vuole essere solidale – proseguono il Circolo di Studi Sociali Ottorino Manni di Senigallia e la Fai – Federazione Anarchica Italiana, sezioni M. Bakunin di Jesi e F. Ferrer di Chiaravalle – deve esserlo con chi aspetta ore ed ore nei Pronto Soccorso perché non ha risposte dalla carenza di medici di medicina generale. Se vuole essere solidale dia uno sguardo all’assenza di una reale continuità delle cure sul territorio, mai efficacemente realizzata, che lascia i pazienti più fragili in balia del mercato e delle liste di attesa.

“Quella espressa da Volpini è una solidarietà di classe – quella potente –  che esprime tutta la distanza fra chi sta nelle stanze del palazzo, e provoca disastri sociali in nome del profitto, e chi questi disastri li subisce.

“Dal canto nostro – concludono il Circolo di Studi Sociali Ottorino Manni di Senigallia e la Fai – Federazione Anarchica Italiana, sezioni M. Bakunin di Jesi e F. Ferrer di Chiaravalle – siamo solidali sia con la paziente e la sua famiglia sia con tutti i lavoratori che, in questi anni, hanno lottato per la difesa della sanità pubblica”.

 

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