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L’Avis provinciale guarda al futuro con crescente ottimismo

L’Avis provinciale guarda al futuro con crescente ottimismo

L’assemblea si è svolta finalmente in presenza a Castelleone di Suasa

CASTELLEONE DI SUASA – L’assemblea provinciale dell’Avis, svoltasi a Castelleone di Suasa, si è incentrata anche sull’andamento nelle singole zone: Ancona, Fabriano, Jesi, Senigallia. Ovviamente ci si è occupati anche del “Gruppo Giovani”, con il presidente provinciale Avis, Romano Zenobi, che ha condotto il primo appuntamento in presenza dopo il lungo periodo di stop dovuto al Covid.

Entriamo subito nel merito di questo incontro annuale, tenuto al Palasport di Castellone di Suasa, con il sindaco, Carlo Manfredi, che ha portato il saluto dell’Amministrazione agli oltre cento delegati Avis delle 39 Zonali di una Associazione che nel 2021 ha raggiunto 19.896 soci di cui 19.458 donatori attivi con 1.182 nuovi iscritti e 975 depennati per abbandoni, limiti di età o patologie varie, registrando un leggero aumento rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo sono state raccolte complessivamente 34.973 unità di sangue, 1.127 in più rispetto al 2020 (25.547 di sangue intero, 9.215 di plasma e 215 di aferesi.

Un altro dato importante è arrivato dal presidente Romano Zenobi: “Per l’incremento dei donatori e delle donazioni, nonostante la pandemia ed altri problemi, va riconosciuto il merito ai nostri volontari che hanno continuato ad impegnarsi al massimo nonostante le difficoltà oggettive, contribuendo ad assicurare l’autosufficienza di sangue alla nostra Regione. Quindi nel 2021 siamo riusciti a raggiungere gli obbiettivi assegnati ed ora  dobbiamo mobilitarci per  centrare quelli fissati per il 2022  che prevedono il raggiungimento di 100/105.000 unità a livello regionale e 35/36.000 nella nostra Provincia, con l’aumento del  plasma rispetto al sangue intero.

Dal loro canto, il presidente regionale, Daniele Ragnetti e il direttore della Medicina Trasfusionale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Anona, Mauro Montanari hanno evidenziato: “Sta a noi convincere gradualmente i donatori, ed in particolare quelli appartenenti ai gruppi meno richiesti, ad orientarsi verso la donazione di plasma in vista di chiamate per gruppo sanguigno,  che ci devono trovare anche pronti a donare di più, se e quando serve,  per  contribuire alla solidarietà nazionale ed a scelte legate a problematiche improvvise”.

Ulteriori contributi all’assemblea sono arrivati dal consigliere regionale, componente della Commissione Sanità, Carlo Ciccioli che ha portato i saluti dell’assessore regionale alla Sanità Saltamartini, annunciando la concreta possibilità di incontro del comitato Avis con quest’ultimo per affrontare l’annoso problema della carenza di medici ed infermieri nei Centri Trasfusionali.

“Veniamo ai rapporti con l’Azienda sanitaria e l’Ammistrazione regionale – hanno commentato Zenobi e Ragnetti – nei centri di raccolta sangue,  tra personale sanitario ed Avis, i rapporti sono in genere improntati alla massima collaborazione ed il servizio è normalmente adeguato alle  esigenze soprattutto per la grande disponibilità  del personale medico.   Esistono, però, due problemi negativi da risolvere il prima possibile: la carenza di personale sanitario, il cui organico va adeguato prontamente alle nuove esigenze donazionali  e l’orario del ritiro e trasporto delle sacche di sangue a Torrette che va prolungato per consentire più donazioni a Senigallia, Fabriano e Jesi.  Altri contrattempi sono legati a singole persone o ad assenze sanitarie,  disguidi burocratici.., con conseguenze negative per i donatori e le donazioni che spingono ad orientarsi  verso soluzioni di raccolta sangue integrative e di cercare un confronto con l’ Amministrazione regionale.

Altri problemi riguardano le liste di attesa per le donazioni in qualche centro di raccolta (tipo la zonale di Ancona, risolvibile solo con l’adeguamento dell’organico e, al momento con la mobilità dei donatori fuori zona), i tempi per la  prima donazione, le sospensioni, la tutela sanitaria dei donatori, difformità varie. Per tenere sotto controllo le problematiche donazionali sul territorio e cercare di portarle a soluzione presso gli organi competenti, negli ultimi mesi sono stati intensificati i rapporti dei dirigenti zonali con i dirigenti medici dei Centri Trasfusionali”

Per il coordinatore del Gruppo Giovani Michele Ferretti “occorre promuovere adeguatamente gli interventi di promozione in favore delle donazioni e con la creazione di una struttura apposita tra le trentanove zonali vengano aggiornati gli orari di segreteria, numeri telefonici e mail al fine di rendere fluida e quanto più diretta possibile la comunicazione con i donatori”.

Anche Bruno Dottori e Luciano Bano, nei loro interventi hanno ribadito la necessità di incrementare la comunicazione interna, di ampliare l’orario di raccolta e consegna del sangue in modo da gestire al meglio sia i periodi di eccedenza che di carenza sottolineando di nuovo “Occorre incrementare la pianta organica di medici e non  per favorire sempre più la raccolta delle donazioni”.

Quindi l’assemblea s’è caratterizzata sul come e cosa fare, superare prima possibile la pandemia e tornare ad una vita normale “ e riprendere l’attività associativa svolta finora che va, però, resa più funzionale attraverso rapporti di maggiore collaborazione orizzontale e verticale all’interno dell’AVIS e nei confronti dell’Azienda sanitaria.  Come primo atto – è stato evidenziato – opportuna  un’analisi  dettagliata dei dati  di cui sopra  che non sono omogenei in tutte le Comunali e, quindi, occorre intervenire laddove si sono verificati cali  di donatori e di donazioni per capire il  perché e come intervenire per correggere la tendenza negativa”.

Altro impegno costante “l’aumento dei donatori motivati a donare regolarmente ma anche di quelli disponibili solo per donazioni emergenziali a richiesta, diventa quindi importante una forte ripresa di promozione AVIS, magari concordata a livello zonale e con collaborazioni in rete, attraverso la Scuola (corsi di formazione per i docenti ed inserimento nei programmi di ed. civica su volontariato, solidarietà, cultura del dare…) con nostri progetti: teatro, musica, borse di studio, produzione di materiale per l’attività e con quelli di altre Associazioni Mr. Cittadino, Volontariamente del CSV, Riesco, Donactio a livello regionale, ma  anche in altri ambiti attraverso manifestazioni pubbliche e contatti con associazioni di volontariato e sportive”.

A tal proposito, come ricordato dall’esponente dell’ADMO, Alberto Fondato, esistono convenzioni per collaborazioni con ADMO” ma anche con AIDO, CONI, FEDERUGBY, AIA, AIL.  Per cui vanno “cercate nuove forme come la promozione attraverso i contatti con le comunità straniere, la valorizzazione come esempio di figure importanti sul territorio, l’abitudine  del passaparola, il coinvolgimento dei medici di famiglia. Il tutto documentato, recapitato al Provinciale  e adeguatamente pubblicizzato attraverso il web ed i media”.

Altri aspetti di primo piano hanno riguardato l’organizzazione avisina “la chiamata e prenotazione in agenda delle donazioni, l’accoglienza nei centri di raccolta sangue, il ristoro post donazione e la procedura dei rimborsi: si sta lavorando ad uniformare il tutto, ma ancora esistono problemi in qualche zona, che ovviamente vanno superati il più rapidamente possibile. Un aspetto da approfondire è quello della mobilità dei donatori sul territorio per evitare affollamenti eccessivi in qualche centro di raccolta e adesioni insufficienti in altri”. E ancora: “plauso ai dirigenti delle Comunali per come stanno affrontando con pazienza e determinazione i cambiamenti in corso circa l’ingresso nel terzo settore ed il nuovo statuto, la privacy e il nuovo sistema di contabilità.

Come sintesi dell’attività svolta sul territorio provinciale dobbiamo tornare ad organizzare la Festa provinciale Avis, che dovrà rappresentare un momento di confronto interno e di proiezione verso l’esterno con la partecipazione attiva del Gruppo Giovani e di tutte le Comunali.

A questo proposito dobbiamo mettere il massimo impegno a coinvolgere il maggior numero possibile dei nostri donatori nella vita dell’Associazione, magari organizzando circoli ricreativi, sedi di aggregazioni attive, eventi periodici per stare insieme e fare gruppo. Contemporaneamente, accanto all’Esecutivo provinciale, occorrerà impegnare i componenti del Direttivo in incarichi di sviluppo e promozione AVIS sul territorio.  E siccome non si può riuscire a fare tutto e bene solo con il volontariato sarà necessario investire qualche risorsa per cercare di professionalizzare alcune attività come la comunicazione, la digitalizzazione, la nuova contabilità, i centri di chiamata… insomma costruire la famiglia AVIS”.

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