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“L’inclusione sociale è un diritto per i disabili e le loro famiglie”

“L’inclusione sociale è un diritto per i disabili e le loro famiglie”

Anche l’Associazione Amici Disabili di Senigallia prende posizione sulla vicenda dei parcheggi nell’ex Gil di viale Leopardi

SENIGALLIA – Sull’incresciosa vicenda dei parcheggi all’ex Gil di viale Giacomo Leopardi riceviamo un intervento dell’Associazione Amici Disabili di Senigallia.

“Sulla vicenda della gestione dei parcheggi dell’ex Gil di Viale Leopardi – vi si legge – vediamo le opposte tifoserie dividersi, ma sulla disabilità non ci si deve dividere! Come Associazione da anni ci stiamo battendo per far rispettare le leggi, perché solo rispettandole si ottiene l’inclusione sociale dei disabili, fine principe di tutta la normativa a tutela del mondo della disabilità.

“Le nostre battaglie le abbiamo portate avanti chiedendo trasparenza e legalità alla Pubblica Amministrazione come alle famiglie dei disabili: questo nostro rigore negli anni ci ha portati ad essere riconosciuti come interlocutore serio della Pubblica Amministrazione.

“Della gestione dei parcheggi non conosciamo le carte, che hanno però un loro peso specifico, perché i rapporti con il denaro pubblico, anche se trattasi di disabilità, vanno improntati sempre sulla massima trasparenza e sul rispetto della legalità.

“L’inclusione sociale è un diritto per i disabili e le loro famiglie ed in quanto diritto, legalità e trasparenza devono regnare e non può esser raggiunta sulla base di rapporti improntati sull’approssimazione, perché prima o poi queste situazioni trovano degli ostacoli, cadono ed il danno si riversa sui disabili.

“Questo non è un giudizio sull’operato su una delle due parti oggi coinvolte nella querelle, ma è soltanto rammentare un principio ispiratore che tutti dobbiamo tener presente.

“Non esprimiamo giudizi rispetto alla citata questione circa le problematiche della trasparenza e della legalità perché appunto non conosciamo le carte, una cosa ci sentiamo però di dirla: fermate i comunicati stampa, fermate gli insulti sui social media, fermate le strumentalizzazioni e le parti direttamente interessate si siedano intorno ad un tavolo tecnico e risolvano in primis il ricollocamento dei 6 ragazzi, che da tale contenzioso potrebbero essere i veri danneggiati.

“Questo è l’obiettivo primario e non deve diventare lo strumento per discutere di altri aspetti, perché per quelli si rincorra la legalità e la trasparenza. Qualcuno ha sbagliato? Non importa, conosciamo entrambe le parti e siamo convinti che una soluzione per i ragazzi verrà trovata. Intanto cosa possiamo fare tutti noi? Semplice , lasciar lavorare le parti nel trovare la soluzione per i ragazzi ed abbassare i toni.

“Una riflessione però ce la dovete concedere. Prendiamo la parte positiva di questa vicenda, perché noi siamo abituati a guardare alle soluzioni positive delle vicende anche quelle più nere per evitare di impazzire e nel caso in questione, la parte positiva è l’interesse generale per le problematiche della disabilità oggi osservato in Città.

“Ci piacerebbe che questo interesse permanesse in Città anche tra qualche giorno, quando il casus belli sarà risolto, perché purtroppo i nostri figli disabili e le nostre famiglie dovranno continuare ad affrontare i tanti problemi che la disabilità presenta quotidianamente ed amplifica, ma noi quei problemi li dobbiamo affrontare molto spesso da soli ed allora – conclude l’intervento – ci piacerebbe che tutta la Comunità fosse al nostro fianco, sempre e con lo stesso interesse dimostrato in questi giorni”.

 

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