Mauro Franceschetti protagonista anche nelle gare di ruzzola

TRECASTELLI – Avere cinquant’anni ed essere ancora un “monello”. Forse, anzi sicuramente in ognuno di noi, come scriveva Giovanni Pascoli vive il fanciullino, quello che ci permette di guardare le cose con gli occhi di un bambino. Beh, Mauro Franceschetti da Ponte del Rio, (vecchio nome di Ponte Rio di Monterado), nello sguardo e nel sorriso, sembra proprio un ragazzino.

A 13 anni, dopo la scuola, qualche partita a ruzzola con gli amici e poi a pensare, cosa avrebbe fatto da grande. Gioca a calcio col Mondolfo in promozione, si iscrive e si diploma al Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. Suona il clarinetto, la fisarmonica e le tastiere. Fa parte di noti complessi italiani come Borghesi, Nicolucci e Riccardi poi si esibisce in coppia con Luana (sua moglie) in pressoché tutte le balere del Belpaese. Per ben 24 anni, lavora di notte e dorme di giorno (un po’ come i felini) ma i graffi più importanti li assesta dopo i 50 anni.

La colpa è tutta da ascrivere ai suoi amici del Circolo di Ponte Rio, che, stanchi di essere battuti alle carte, lo convincono a riprendere, spago, pece e ruzzola. Le 2 organizzazioni che attualmente regolamentano il gioco del lancio della ruzzola, Figest e Uisp, nei rispettivi regolamenti, prevedono la figura del “monello”, del principiante insomma, di colui che inizia questa pratica sportiva o che non è  tesserato con le stesse federazioni da circa un ventennio.

Sembra un vestito fatto apposta per Mauro e lui lo indossa a meraviglia. Domenica, a Senigallia, nella categoria B Uisp, lui vince il titolo regionale e ieri, martedì 25 Aprile, bissa il successo sullo spettacolare ruzzodromo di Genga, nella categoria C della Figest.

Mauro, un campione nella vita e nello sport. Una persona sempre gentile con tutti, corretto con compagni ed avversari. Ma attenti agli scherzi: anche se ha 50 anni, Mauro è ancora un terribile “monello” e nella musica, come bella ruzzola, il buon Mauro, le ha “suonate” a tutti.

 

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