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Dopo la tragica alluvione di settembre la Procura sta per iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati

Dopo la tragica alluvione di settembre la Procura sta per iscrivere i primi nomi nel registro degli indagati

L’AQUILA – Nei prossimi giorni il dottor Fabio Picuti, pubblico ministero della Procura dell’Aquila, che si occupa dell’alluvione del 15 settembre, costata la vita a 13 persone, molto probabilmente iscriverà i primi nomi nel registro degli indagati. Per loro le ipotesi sono quelle di omicidio colposo e inondazione colposa.

Nelle indagini il pm Picuti (con la supervisione del procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Michele Renzo) ha a disposizione un pool composto dai carabinieri-forestali di Ancona e L’Aquila. Quattro quelli aquilani che seguono l’inchiesta con l’obiettivo primario di accertare se le cause dell’alluvione sono state naturali oppure se quelle morti e devastazioni sono conseguenza di eventuali omissioni o negligenze amministrative.

Nel corso delle indagini sono stati acquisiti documenti, tabulati telefonici e le registrazioni delle chiamate ai numeri di emergenza. Inoltre sono stati approfonditi gli aspetti legati alla gestione del fiume Misa ed alla realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idraulico.

Va ricordato che l’indagine sull’alluvione del 15 settembre, era passata a marzo alla Procura abruzzese da quella anconetana in quanto, tra le persone danneggiate ci sono anche dei magistrati. Per lo stesso motivo era stato spostato, sempre a L’Aquila, il processo sull’alluvione del 2014.

 

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