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Presentato al sindaco di Serra de’ Conti un protocollo d’intesa per la gestione del Centro di accoglienza per migranti

Presentato al sindaco di Serra de’ Conti un protocollo d’intesa per la gestione del Centro di accoglienza per migranti

di MARIO ROMAGNOLI

SERRA DE’ CONTI – Il “Comitato 13 marzo“ di Serra de’ Conti è nato per seguire le vicende dell’ex Hotel de’ Conti chiuso da oltre quindici anni ed acquistato dalla Eurolex Servizi srl Impresa Sociale, con sede a Pesaro, per 400.000 euro e destinato a Centro di Accoglienza Straordinaria per Migranti.

Il Comitato, che ha raccolto 760 adesioni, ha realizzato diverse assembee partecipate allo scopo di illustrare alla comunità locale le sorti dell’ex Hotel de’ Conti.

Ora il Comitato ha redatto un Protocollo d’Intesa inviato al sindaco e alla Giunta del Comune di Serra de’ Conti e al Prefetto di Ancona riguardante la gestione del locale CAS. Il Procollo afferma il Comitato “è al fine di dare concretezza ai punti focali affrontati in occasione dell’incontro tenutosi presso la Prefettura di Ancona, alla presenza del Prefetto Dott. Darco Pellos, in data 26 Giugno 2023, aventi ad oggetto l’auspicata possibilità di dar vita a un Protocollo d’intesa su un modello di accoglienza a cui ci auguriamo che Comune e Prefettura diano celere attuazione, a favore delle persone accolte e della comunità locale” .

“Consideriamo – afferma il Comitato – il Protocollo d’intesa uno strumento trasversale, che si affianca al verticalismo proprio delle attuali dinamiche di gestione del “sistema accoglienza” (Ministero – Prefetture – Enti gestori dei CAS), offrendo supporto nei risvolti concreti, apertura al territorio e alle sue opportunità e maggiori possibilità di coordinamento e vigilanza per il corretto funzionamento del CAS stesso. Infine riteniamo che il Protocollo d’Intesa sia un gesto dovuto di responsabilità amministrativa e sociale, che individui degli impegni precisi per la tutela dell’intera Cittadinanza di Serra de’ Conti, posta di fronte ad un evento che cambierà la storia di questa piccola comunità, con uno sguardo di prospettiva che travalichi il “qui ed ora” (ferma restando la possibilità, nel tempo, di integrare e modificare tale protocollo). Sono essenzialmente tre i punti che caratterizzano il Protocollo

  • IMPEGNI DA PARTE DELLA PREFETTURA

In particolare abbiamo trovato il “sostegno” della Prefettura nei seguenti obiettivi programmatici aventi ad oggetto il sopracitato tema:

  • studiare un modello di “accoglienza diffusa” praticabile nel territorio di Serra de’ Conti e dei Comuni limitrofi e/o dell’Unione dei Comuni delle Terre della Marca Senone, attraverso l’individuazione di strutture di ridotte dimensioni che potrebbero pian piano sostituire i CAS di grande capienza, in modo da evitare notevoli concentrazioni di persone con ricadute più impegnative sul territorio e sul tessuto sociale;
  • assicurare il costante flusso informativo tra Prefettura, Comune e soggetti gestori delle strutture ospitanti e la condivisione delle scelte gestionali di maggiore rilievo;
  • garantire la necessaria trasparenza nei confronti della popolazione in merito alle scelte attuative dell’accoglienza;
  • mantenere i limiti di capienza dell’ex Hotel de’Conti entro un massimo di cinquanta posti, considerando tale numero invalicabile per favorire un equilibrato rapporto tra ospiti e comunità locale e per un corretto dimensionamento dei servizi pubblici e privati a Serra de’ Conti (tra cui il trasporto pubblico, la sanità, la scuola, il volontariato e la sicurezza);
  • mantenere nel tempo una tipologia di accoglienza limitata ai soli nuclei familiari;
  • vigilare con attenzione e puntualità sul corretto operato dell’ente gestore del CAS, intervenendo tempestivamente ed opportunamente qualora non fossero rispettate le procedure e le norme in materia di accoglienza.

2 ) IMPEGNI DA PARTE DELLA PREFETTURA e DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Focalizzando l’attenzione sugli impegni che riteniamo comuni alla Prefettura e all’Amministrazione comunale nell’attuazione del Protocollo d’intesa, ne sottolineiamo alcuni:

  • sollecitare l’ente gestore affinché si occupi con costanza della formazione delle persone (adulte) accolte, attraverso corsi professionali opportunamente scelti (e attuati dallo stesso ente gestore, anche in collaborazione con il Comune e altre realtà del territorio), per facilitare l’integrazione futura dei richiedenti nei luoghi di destinazione previsti per l’accoglienza di secondo livello, o nei luoghi presso cui intenderanno vivere in futuro in un percorso di autonomia. I corsi dovranno essere variegati e ciclici, considerato il ricambio periodico degli ospiti del CAS;
  • favorire l’impiego delle persone accolte in attività di volontariato per il Comune, al fine di rendere utile e socialmente proficuo il tempo che trascorreranno nel CAS di Serra de’ Conti. A tal fine, si dovrà fornire agli stessi adeguata formazione, copertura assicurativa e DPI, come previsto dalla legge; in tal senso il soggetto proponente, ossia il Comune e, se del caso, le associazioni di volontariato coinvolte, dovranno comunicare alla Prefettura la volontà di attuare l’eventuale progetto di volontariato e concordare con essa le relative modalità di svolgimento;
  • l’attuazione di percorsi mirati e ben calibrati per l’inserimento graduale dei minori nelle strutture scolastiche (obbligo scolastico e diritto allo studio), al fine di garantire da un lato l’integrazione dei minori ospiti, dall’altro il rispetto dei programmi formativi già in essere e il rispetto delle esigenze didattiche delle varie classi delle Scuole di ogni ordine e grado;
  • l’insegnamento continuo della lingua italiana, agli ospiti della struttura;
  • fornire agli ospiti, tramite dei mediatori culturali, una adeguata guida per acquisire una condotta rispettosa di tutte le persone e della comunità locale, con particolare riferimento ai doveri civici, ai codici di comportamento, agli usi e costumi del luogo.

Infine si propone la Costituzione di un Gruppop di Lavoro. “ Per dare concretezza a questi presupposti, riteniamo ex ante necessario costituire un gruppo di lavoro per il monitoraggio e il coordinamento locale dell’accoglienza, nel rispetto e a sostegno delle competenze istituzionali degli enti coinvolti, nominato con decreto del Sindaco, d’intesa con la Prefettura, rinnovato ogni biennio e mantenuto fin quando esisterà il CAS in oggetto o altre strutture di caratteristiche analoghe.

Il Gruppo di lavoro potrebbe essere così composto:

  • dal Sindaco (o suo delegato), che lo convoca, presiede e coordina,
  • dall’Assessore al Welfare (o delegato del settore Servizi Sociali),
  • da 3 rappresentanti significativi della cittadinanza locale, di cui 2 residenti nell’area dell’ex Hotel de’ Conti,
  • da 1 Insegnante delle Scuole di Serra de’ Conti,
  • da 2 rappresentanti dell’associazionismo/volontariato locale,
  • da 1 rappresentante della Protezione Civile di Serra de’ Conti,
  • dal Parroco di Serra de’ Conti (o suo delegato),
  • da un rappresentante della Polizia locale;

Ciascuno dei componenti dovrà possedere adeguata competenza nei settori di intervento.

Sarà cura del Gruppo di lavoro:

  • verificare il mantenimento del modello di accoglienza orientato alle famiglie,
  • proporre e monitorare le iniziative di volontariato e d’integrazione con la comunità locale,
  • monitorare il corretto funzionamento dei servizi pubblici e privati disposti a favore degli ospiti e della popolazione locale,
  • fissare incontri periodici di informazione e confronto con i cittadini e in particolare con i residenti nelle aree limitrofe dell’ex Hotel de’ Conti, con i mediatori culturali che operano all’interno del CAS (d’intesa con l’Ente gestore), con l’Unione dei Comuni delle Terre della Marca Senone;
  • proporre ogni altra iniziativa utile per mantenere un equilibrato rapporto tra ospiti e cittadini;
  • Vigilare affinché non si creino per gli ospiti situazioni di “lavoro nero”, per il rispetto delle leggi e per la tutela dei lavoratori stessi.

Da parte del Comitato 13 marzo, di cui siamo portavoce, rinnoviamo la massima disponibilità al dialogo e al sostegno delle Istituzioni, convinti che il Protocollo d’Intesa rappresenti, ad oggi, l’unico strumento consentito per interagire in modo proficuo con i protagonisti del “sistema accoglienza” di primo livello, con lo scopo di favorire il rispetto sia delle persone accolte che della comunità locale “ “ Riteniamo – conclude il Comitato – che tale documento possa essere l’unico strumento in grado di garantire nel tempo tutti gli impegni presi dagli attuali soggetti coinvolti, che, come ben sappiamo, hanno il loro naturale periodico rinnovamento. In assenza di un documento ufficiale, ogni accordo verbale e ogni buona intenzione valida oggi, potrebbe essere suscettibile di cambiamento in futuro, cosa che ci auguriamo non accada“.

 

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