ARCEVIAIN PRIMO PIANOL’INTERVENTOPOLITICA

Mangialardi accusa: “Il Piano socio-sanitario della Giunta Acquaroli umilia Arcevia”

Mangialardi accusa: “Il Piano socio-sanitario della Giunta Acquaroli umilia Arcevia”

“Una punizione assurda e sconsiderata, con conseguenze concrete molto pesanti che si andranno  ad aggiungere alle già gravi criticità accumulate in questi ultimi anni”

di MAURIZIO MANGIALARDI*

ANCONA – Tra le tanti gravi criticità del Piano socio-sanitario 2023-2025 approvato dalla destra marchigiana non può non essere segnalato il caso di Arcevia, emblematico della sciatteria e dell’arroganza di questa Giunta.

La casa della salute di Arcevia ha rappresentato negli anni un esempio a livello nazionale ed europeo: un modello di struttura intermedia perfettamente coerente con la Missione 6 – PNRR Salute, capace di fornire servizi e dare risposte di qualità ai bisogni sanitari di tutta la Valle del Misa e del Nevola.

Nel Piano, in modo totalmente contraddittorio rispetto alle premesse fatte di vuoti proclami circa la valorizzazione dei territori, la struttura di Arcevia viene classificata con l’ambigua, inesistente denominazione di “country hospital”.

Il sindaco di Arcevia Dario Perticaroli, una volta letta la inaccettabile bozza di Piano, ha subito provveduto a inviare delle precise osservazioni con la giusta e sacrosanta richiesta di riconoscere alla struttura la dignità di Casa della Comunità spoke e ambulatori di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta dotata di 20 posti letto di cui 8 per cure intermedie e 12 di RSA.

Una proposta condivisa da tutta la cittadinanza non solo della città, ma di tutto il comprensorio, accorsa in massa al Consiglio Comunale aperto dello scorso 1 Agosto, disertato da tutti i rappresentanti del governo e della maggioranza regionale.

In quella sede, davanti a centinaia di persone appassionate e interessate, avevo avuto l’onore di intervenire per sostenere con forza le richieste avanzate, prevedendo tuttavia quello che poi è effettivamente avvenuto: non solo nel Piano la struttura di Arcevia non è stata riconosciuta come Casa della Comunità, ma addirittura non è stata nemmeno menzionata negli emendamenti e nel fumoso Ordine del Giorno presentato in sede di approvazione del PSSR.

Un vero e proprio schiaffo a tutto l’entroterra, alle comunità della Val Misa e Val Nevola già colpite dall’alluvione del 15-16 Settembre 2022 che, dopo le devastazioni, i ritardi nei ristori, nelle opere di ripristino infrastrutturale, sono costrette ora a ricevere un ulteriore, durissimo colpo: inferto, questa volta, non dalla cieca forza della natura, ma da una scelta deliberata e consapevole del centrodestra.

Una punizione assurda e sconsiderata, con conseguenze concrete molto pesanti che si andranno  ad aggiungere alle già gravi criticità accumulate in questi ultimi anni: carenza di personale addetto al CUP; perdita del servizio vaccinazioni, Ostetricia e Pediatria; sospensione del servizio di Radiologia; mancanza di specialisti ambulatoriali quali neurologo, otorino, ortopedico; assenza del medico nell’equipaggio della POTES.

La stesura del Piano Socio-Sanitario 2023-2025 avrebbe potuto rappresentare una importante occasione di rilancio per Arcevia e per tutto il territorio, con il potenziamento dei servizi e della struttura. Si è invece appalesata la volontà di abbandonare definitivamente un territorio e un’esperienza che avrebbero meritato ben altra attenzione.

Con tutto il gruppo consiliare PD, presenteremo a breve un atto specifico su Arcevia affinché non cada nel vuoto questo importante investimento sulla sanità del territorio fatto nei decenni scorsi.

*Capogruppo del Partito democratico – Regione Marche

 

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