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Il direttore Laura Morbidoni: “L’Unità Operativa di Medicina ha bisogno di spazi adeguati”

Il direttore Laura Morbidoni: “L’Unità Operativa di Medicina ha bisogno di spazi adeguati”

Pronta risposta alla signora Valentina Ricciotti, malata oncologa, di cui abbiamo pubblicato ieri un’accorata lettera aperta. “Ho chiesto ripetutamente alla Direzione Sanitaria di trovare una soluzione stabile per consentire la migliore gestione dei pazienti obbligati a Day Hospital ciclici”. “Confido che tutti possano sentirsi accolti nel migliore dei modi”

SENIGALLIA – Su incarico della dottoressa Laura Morbidoni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale di Senigallia, l’avvocato Andrea Speciale, ci ha inviato oggi pomeriggio, una dettagliata risposta alla signora Valentina Ricciotti, malata oncologa, di cui abbiamo pubblicato ieri un’accorata lettera aperta.

“Gentile Signora Ricciotti, non Le nascondo che il contenuto della Sua lettera aperta mi è dispiaciuto non tanto perché Lei mi indica, neppure troppo implicitamente, come l’unica responsabile della affermata difficoltà ad essere curata “in modo umano” o perché mi contrappone “a tutti gli infermieri e agli altri medici dell’Ospedale di Senigallia”, descritti come “disponibili, professionali”, i quali “si sono fatti in quattro” per risolvere il Suo problema, ma perché, evidentemente, Lei non si è sentita accolta come avrebbe desiderato nella Unità Operativa che dirigo e questo mi rattrista come professionista e, prima ancora, come donna.

“Come responsabile della Unità Operativa – si legge sempre nella risposta della dottoressa Laura Morbidoni – il mio compito è quello di far sì che sia possibile seguire, al meglio e nei tempi richiesti dalla patologia di ciascuno, tutti coloro che lì sono ricoverati o che ad essa abbiano, per le più varie ragioni, necessità di ricorrere.

“A tal fine – aggiunge la dottoressa Morbidoni – è necessaria la più rigorosa organizzazione dei tempi e degli spazi perché infinite sono le variabili e, ahimè, inevitabili le urgenze, che hanno la precedenza su quanto programmabile.

“Lei mi descrive anche come poco educata perché me la sarei “presa con l’infermiera dicendo: ‘allora QUESTA l’avete fatta venire lo stesso!’” e sarei uscita senza degnarLa di uno sguardo. Adesso non posso ricordare le parole esatte che ho utilizzato, ma ricordo di essermi rivolta alla infermiera semplicemente manifestando preoccupazione per l’affollamento ed il sovraccarico di lavoro che caratterizzava quella giornata. Mi spiace se Lei è rimasta male perché non La ho salutata convenientemente, ma probabilmente ciò è accaduto proprio perché non mi sono rivolta a Lei, bensì all’infermiera.

“Lei, nella Sua lettera aperta – si legge sempre nella risposta del direttore dell’Unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale di Senigallia -, è molto puntuale su alcuni aspetti e più generica su altri. Proviamo a fare un poco di chiarezza. Mi risulta che Lei, terminate le limitazioni imposte dalla pandemia, abbia effettuato i Day Hospital ciclici di tre giornate, cadenzate di media mensilmente come da indicazioni del Reumatologo, il 9/10/11 giugno, il 12/13/14 luglio, il 2/3/4 agosto ed il 2/3/6 settembre.

“Il giorno 4 ottobre – aggiunge la dottoressa Laura Morbidoni -, preso atto della mancata disponibilità dei posti per il giorno successivo, Le è stato proposto un altro gruppo di tre giornate, ma Lei ha detto di avere un impegno in una di queste, per cui si è concordato di iniziare le tre giornate a partire da mercoledì 13 ottobre. Su Sua richiesta di conoscere le date con maggiore preavviso, sono state poi proposte quelle di novembre per i giorni 10,11 e 12, come Le è stato comunicato nel corso della medesima telefonata del 4 ottobre, date che però Lei non ha confermato in quanto coincidenti con altri Suoi impegni.

“In considerazione di quanto sopra dettagliato, mal comprendo quale sia stata l’esigenza di inviare due giorni dopo la Sua lettera aperta, ma Le assicuro che la Sua espressa intenzione di consentire al reparto da me diretto di ottenere maggiori spazi va a sommarsi alle numerose e ripetute richieste in tal senso già da me inviate alla Direzione Sanitaria affinché si possa trovare una soluzione stabile per consentire la miglior gestione dei pazienti obbligati a Day Hospital ciclici.

“Confido pertanto che la Unità Operativa che dirigo – conclude la dottoressa Laura Morbidoni – possa essere dotata di spazi adeguati per far sì che tutti i pazienti possano sentirsi accolti nel migliore dei modi. I miei più cordiali saluti”.

PER SAPERNE DI PIU’

“Chiedo di essere curata in ospedale in modo umano”

 

 

 

QS – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.quisenigallia.it

2 pensieri riguardo “Il direttore Laura Morbidoni: “L’Unità Operativa di Medicina ha bisogno di spazi adeguati”

  • La colpa è sempre di qualcun altro…

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  • Assumersi le proprie responsabilità…mai…

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