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Appello di Italia Nostra a Comune e Sovrintendenza: “Salvaguardate le case della vecchia darsena”

Appello di Italia Nostra a Comune e Sovrintendenza: “Salvaguardate le case della vecchia darsena”

SENIGALLIA – “Nell’incontro avuto il 29 giugno presso la sede municipale abbiamo avuto la conferma che è in corso la progettazione di un consistente intervento immobiliare sulle case dell’ex darsena di Senigallia nell’ambito di una trasformazione urbanistica molto più ampia e assai delicata per il futuro a lungo/ lunghissimo termine di Senigallia”. Inizia così un lungo ed articolato intervento della sezione di Senigallia di Italia Nostra.

“L’intervento riguarda edifici abitativi a schiera alti due piani in più blocchi contigui, che costeggiano la vecchia darsena del porto di Senigallia, costruiti tra fine ‘800 e inizi ‘900, in parte abbinati alla realizzazione del primo insediamento industriale della “Fabbrica dei cementi” (poi Italcementi), destinati probabilmente alla residenza di una parte delle maestranze. Di altezze poco diverse e di non identica fattura architettonica, costituiscono da oltre un secolo l’immagine forte e peculiare del porto antico, tanto da essere state apprezzate ed inserite in un servizio sulla nostra città nel n.422/2021 della nota rivista Bell’Italia!

“Già nei mesi scorsi – sottolinea Italia Nostra – c’erano stati due interventi da soggetti diversi, in cui si sosteneva come fosse molto importante trovare una soluzione per la salvaguardia di quel patrimonio urbano e per la conservazione e tutela del loro valore storico-culturale. La presenza di questi edifici e la loro completa immagine urbana conservano infatti allo spazio circostante il suo sapore di antico approdo dal mare e costituiscono l’ultima testimonianza del porto storico.

“L’abuso anche in questo caso del termine “riqualificazione” nasconde in realtà una operazione immobiliare che prevede la sopraelevazione a tre piani dell’intero complesso edilizio, eliminando così per sempre i caratteri peculiari, che sono per altro assai rari in quella configurazione nelle parti antiche dei porti delle Marche. Quindi si tratta, a nostro avviso, di un patrimonio storico-urbanistico non soltanto locale.

“Riqualificare può anche significare conservare e restaurare, valorizzando le peculiarità del sito e prevedendo anche nuove destinazioni d’uso, abitative, commerciali e turistiche nel caso in oggetto. Ma le compensazioni e l’incremento delle superfici immobiliari all’interno della trasformazione urbanistica prevista possono essere organizzate in modo diverso dalla sopraelevazione edilizia, proprio in ragione di un intervento complessivo su un’area più ampia.

“Non è nostro compito suggerire le soluzioni più adeguate. Ci compete però come portatori di interessi diffusi auspicare e anche chiedere che venga fatto tutto il possibile per la conservazione, la tutela e lo sviluppo compatibile di questo particolare paesaggio urbano”, conclude Italia Nostra.

 

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